Le linee per Verona e Chioggia restano una "croce" per gli utenti

La linea Rovigo-Verona
ROVIGO - L’estate calda del trasposto pubblico potrebbe toccare il suo apice mercoledì, con l’annunciato sciopero che certamente andrà a creare non pochi...

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ROVIGO - L’estate calda del trasposto pubblico potrebbe toccare il suo apice mercoledì, con l’annunciato sciopero che certamente andrà a creare non pochi disagi. Le problematiche, tuttavia, sulle tre tratte gestite direttamente dalla Regione con la società Sistemi territoriali continuano e a raccontarle è direttamente uno degli utenti che da anni prende il treno sulla linea Chioggia-Rovigo come collegamento prima per l’università e ora per il lavoro, che ha visto aumentare di diversi euro il costo dell’abbonamento, che oggi costa 66,50 al mese, mentre il singolo biglietto per la tratta che tocca Chioggia, Sant’Anna, Cavanella, Rosolina, Loreo, Adria, Baricetta, Lama e Ceregnano, fino all’arrivo a Rovigo, è ora venduto a 5,80 euro.

 
D’altro canto, il contratto con Trenitalia recita in maniera chiara che gli aumenti con cadenza dal 1. gennaio vedrà le tariffe incrementare con scaglione chilometrico del 2% nel 2019 e nel 2020, del 3% nel 2021, 2022 e 2023 e dell’1,8% a decorrere dal 2024 e per ciascun anno fino alla scadenza.
L’anonimato viene garantito per il semplice fatto che la persona da tempo raccoglie le segnalazioni di tutti gli utenti che transitano su quella linea e preferisce pertanto che la protesta venga ritenuta come collettiva, piuttosto che iniziativa di un singolo. Si parte dal problema delle coincidenze con le altre città. «Un minimo ritardo sul treno 6438 delle 6.40 per Chioggia, fa scalare l’orario di arrivo a Rovigo delle 7.45 e quindi può tranquillamente far saltare la coincidenza con quello per Bologna delle 7.53 - inizia la segnalazione - da anni protestiamo perché spesso capita di restare in stazione un’ora ad attendere il treno successivo. Già con l’allora assessore Renato Chisso era stato cambiato l’orario introducendo quello cadenzato, ma la risposta della Regione è che le coincidenze non esistono e il problema viene scavalcato così. L’unico miglioramento recepito negli ultimi tre o quattro anni è quello della corriera alle 6, primo orario di partenza per molti lavoratori pendolari».
Il portavoce aggiunge che «i treni restano sporchi e vecchi, nonostante le promesse di nuovi convogli, con guasti pressoché ogni mese, e di personale che invece resta lo stesso e a volte persino dobbiamo attendere perché impegnato sulla tratta Rovigo-Verona. Solo nell’ultimo anno ci sono stati due incendi, uno a ottobre sulla nostra linea a Baricetta, pare per un problema ai freni, anche se non abbiamo mai avuto risposte in merito dalla Regione, e paradossalmente a volte abbiamo viaggiato con taniche di gasolio nella cabina del capotreno. Ancora peggio era stata gestita l’emergenza in quel caso con una corriera sostitutiva che ha fatto fronte a tre corse: quando sono venuti a prenderci, l’autista ha ricevuto la chiamata di tornare indietro per aspettare i passeggeri della corsa successiva».
C’è poi la questione della corriera delle 18.15 e dell’inizio di luglio. «Il bando è stato vinto da una ditta. A giugno non ci sono stati problemi, poi è cambiato l’autista, si è presentato un conducente straniero a inizio luglio che non sapeva la strada, con guide spericolate e sorpassi. Non conosceva il tragitto ed è stato affiancato tutto il tempo i primi giorni da una persona di Chioggia che gli diceva dove andare, ma un giorno ha saltato due fermate. È un servizio variabile in quanto a persone, visto che ora non ci sono molti studenti. Giovedì scorso dal mio regionale è sceso lo stesso vertice di Sistemi territoriali, Michele Gambato, e l’ho visto contare quanti passeggeri erano presenti. Sugli eventi di luglio abbiamo chiesto una relazione a Sistemi territoriali».

Soluzioni? «Per noi e lo dico con un po’ di rassegnazione, non resta che segnalare problematiche e disagi. Spesso non ci rispondono nemmeno e comunque nel tempo non abbiamo visto la situazione cambiare. Non possiamo nemmeno passare le nostre giornate a lamentarci, ma vorremmo di certo ottenere un servizio migliore». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino