Contagi alle stelle nella Pedemontana: l'Usl chiede l'obbligo della mascherina all'aperto

Scatta l'obbligo delle mascherine all'aperto
TREVISO - Contagi alle stelle nel distretto di Asolo: arriva la stretta per il Natale. L’Usl ha chiesto ai sindaci dei 29 comuni dell’ex Usl 8 di imporre...

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TREVISO - Contagi alle stelle nel distretto di Asolo: arriva la stretta per il Natale. L’Usl ha chiesto ai sindaci dei 29 comuni dell’ex Usl 8 di imporre l’obbligo di mascherine all’aperto. Non solo. Vanno sospese le feste e le attività pubbliche collegate alle festività. E, in più, si consiglia alle associazioni di evitare cene e pranzi nel periodo di Natale. Il tasso di contagi registrato nel distretto di Asolo non lascia spazio a interpretazioni. Qui si è arrivati a 632 casi per 100mila abitanti. Il 35% in più rispetto alla media della Marca, che viaggia sui 468 casi. «Non avevamo mai visto un livello del genere», spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl. Lo scorso marzo, per dare un’idea, le scuole del distretto di Asolo dalla seconda media in su erano state chiuse dopo il superamento del tasso di 250 casi. Adesso si è a più del doppio.

LA LETTERA

Nasce da questi numeri la lettera con cui ieri Benazzi ha chiesto a tutti i sindaci dell’ex Usl 8, da Castelfranco, Montebelluna e Asolo fino a Volpago e Valdobbiadene, di firmare un’ordinanza ad hoc. «Visto il problema del continuo incremento della trasmissione del virus nel distretto di Asolo – si legge – chiedo di attivare alcune misure preventive per arginare questa diffusione». I primi cittadini hanno già iniziato a dar seguito alla richiesta. Sulle mascherine obbligatorie non ci sono problemi. Mentre lo stop alle feste collegate al Natale è più complesso. «Le richieste dell’Usl ci aiutano a essere tutti coordinati – dice Annalisa Rampin, sindaco di Pieve del Grappa e presidente del comitato dei sindaci dell’ex Usl 8 – il discorso delle mascherine obbligatorie è stato accolto da tutti: nelle prossime 24 ore verranno firmate le ordinanze. Per quanto riguarda le manifestazioni, invece, ogni Comune valuterà in modo specifico in base al tipo di situazione».

I PRIMI CITTADINI

Oggi Stefano Marcon, sindaco di Castelfranco, firmerà la propria ordinanza. «Adotteremo tutte le misure che sono state richieste – rivela – a partire dall’obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto». Mauro Migliorini, sindaco di Asolo, lo ha già fatto. Ieri ha siglato la prima ordinanza che sarà valida da oggi fino al 15 gennaio. «Le misure prevedono che vengano indossate le mascherine anche all’aperto – spiega – . E che si usino le mascherine Ffp2 in qualsiasi evento pubblico che si svolga in locali al chiuso». È stata inoltre prevista la riduzione all’80% della capienza delle sale comunali al chiuso. I trasgressori rischiano multe salate: da 400 fino a 3mila euro. Per ora la stretta chiesta dall’Usl riguarda solo il distretto di Asolo. Ma quello di Pieve di Soligo non è troppo distante. Nell’area che fa riferimento agli ospedali di Conegliano e Vittorio Veneto il tasso è a 500 casi per 100mila abitanti. E continua a crescere. Nei distretti di Treviso Nord e Treviso Sud, invece, i tassi sono rispettivamente a 386 e 305 casi. Ieri nella Marca sono emersi altri 585 nuovi contagi. Adesso sono 8.088 i trevigiani positivi in isolamento.

GLI OSPEDALI

In tutto ciò salgono i ricoveri in ospedale: nei reparti Covid ci sono 244 pazienti positivi, compresi 16 in Terapia intensiva. Si è più che mai in allerta. «Siamo entrati nella fase di rischio 3 per gli ospedali e abbiamo iniziato a ridurre alcune attività ordinarie, come la day surgery – avverte Benazzi – ma l’andamento attuale porta a pensare che arriveremo alla fase di rischio 4, che prevede anche la riduzione dell’attività chirurgica». Sono già stati allestiti posti letto di Terapia intensiva aggiuntivi. L’ospedale di Vittorio Veneto si è trasformato in Covid hospital. Per ora si salva solo l’unità di Otorinolaringoiatria. E pure il San Camillo è tornato Covid hospital: è stata aperta un’ala con 34 posti letto dedicati al coronavirus, con la possibilità di arrivare a 60. Ieri pomeriggio è iniziato il trasferimento dei pazienti dal Ca’ Foncello. Al San Camillo, comunque, restano garantite tutte le prestazioni prenotate e prenotabili. La nuova ondata del Covid inciderà anche sulle liste d’attesa per visite, esami e interventi chirurgici. «L’obiettivo è abbattere parzialmente quelle attuali, senza crearne altre – conclude Benazzi – prevediamo di scendere da 17mila a 10mila prestazioni in attesa e da 6mila a 3mila interventi chirurgici in attesa entro fine anno». 

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Il Gazzettino