VO’ EUGANEO - Il kartodromo che porta il nome di suo figlio può riaprire. L’ha deciso l’altro giorno il Tar che ha annullato la diffida della...
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Un gruppo di ambientalisti si era rivolto alla Provincia contro l’apertura del kartodromo. Il problema sarebbe stato il rumore provocato dalle corse dei piccoli bolidi. E per questo la Provincia aveva diffidato Borile dal proseguire i lavori e le attività all’interno della pista. Borile si è ribellato e, assieme all’avvocato Alvise Arvalli, ha fatto ricorso al Tar. E il tribunale amministrativo mercoledì ha accolto l’istanza di sospensione dell’impugnata diffida condannando la Provincia alla rifusione delle spese della fase. «In ragione di tale provvedimento - spiega l’avvocato - Umberto Borile intende riattivare l’impianto il prima possibile».
E così farà. Borile gliel’ha promesso a Riccardo lo stesso giorno in cui il Tar si è pronunciato. «Ci hanno buttato fango addosso, come fossimo dei delinquenti. Per fortuna dei giudici imparziali e di buon senso, hanno constatato che non bastano 50 firme a dire che si fa rumore se non ci sono prove scritte e dati inconfutabili. Ci siamo sempre comportati seguendo i regolamenti che ci hanno imposto. Non abbiamo mai trasgredito, ma le cattiverie o forse anche l’invidia di alcune persone ci hanno reso la vita difficile negli ultimi tempi».
«Tu lo sai - si rivolge direttamente al figlio - siamo persone oneste e volenterose, che se possiamo tendiamo una mano aperta al prossimo e non un pugno. Ma questo a volte non basta per contrastare l’accidia e l’accanimento insensato. Per fortuna c’è ancora una giustizia. Ma sono sicuro che una mano me l’abbia data anche tu da lassù».
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Il Gazzettino