Stupro, muro dei club attorno ai tre calciatori: «Non facciamo processi»

Guido Santiago Visentin
BELLUNO - Il Cittadella si è trincerato dietro il silenzio. Dalla società di calcio padovana, che gioca in serie B, nessuna dichiarazione nemmeno un no comment sulla...

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BELLUNO - Il Cittadella si è trincerato dietro il silenzio. Dalla società di calcio padovana, che gioca in serie B, nessuna dichiarazione nemmeno un no comment sulla vicenda giudiziaria che ha coinvolto uno dei suoi giocatori. Ossia Guido Santiago Visentin, 21enne di origine argentina ma residente in Italia da diversi anni, imputato di violenza sessuale di gruppo insieme ad altri due giocatori veneti. La società ha alzato un muro ed è impossibile quindi sapere se abbia preso qualche provvedimento. Non si sa se Visentin sia stato sospeso o stia continuando gli allenamenti insieme alla squadra.


L'INCHIESTA

Il giocatore del Cittadella è stato rinviato a giudizio in tribunale di Belluno per quello che sarebbe accaduto un anno e mezzo fa in una villa privata di Visome, piccola frazione alle porte del capoluogo. Una grigliata tra amici e conoscenti finita, secondo la pubblica accusa, con lo stupro di una ragazza. Oltre a Guido Santiago Visentin ci sono altri due imputati: Federico De Min, 24 anni di Belluno, che gioca come terzino sinistro nell'Eclisse Carenipievigina (Pieve di Soligo), nel campionato di Eccellenza Veneto, e Matteo Verdicchio, 23enne di Belluno e centrocampista del Nogarè (Terza categoria). Visentin è difeso dagli avvocati Alessandro e Nicola Avanzi, De Min e Verdicchio si sono invece rivolti allo studio Paniz (avvocato Anna Casciarri). La vittima, che ieri ha detto di non voler rilasciare alcuna dichiarazione, è parte civile con l'avvocato Cristiana Riccitiello.


LA GRIGLIATA

La festa incriminata risale al 15 agosto 2020. In una villa di Belluno, lontano dal centro, era stata organizzata la classica grigliata di ferragosto. Ed è proprio lì che, secondo la Procura di Belluno, sarebbe accaduto l'impensabile. La ragazza era stata invitata perché conosceva alcuni dei partecipanti. A un certo punto, durante la festa, aveva raggiunto una delle stanze con l'obiettivo di distendersi e riposarsi.


L'AGGRESSIONE

Ma lì, mentre era sola e indifesa, sarebbe stata raggiunta dai tre calciatori. Le accuse nei loro confronti sono pesantissime e ricostruiscono in modo minuzioso la violenza sessuale di cui sarebbe stata vittima. Stando a quanto raccontato dalla ragazza nella denuncia querela, presentata qualche giorno dopo i fatti, lei avrebbe provato a liberarsi dalla loro presa, chiedendo di smetterla, ma invano. «Stai zitta bastarda» gli avrebbero risposto i calciatori, continuando a infierire su di lei.


LA DIFESA

In casa dell'Eclisse Carenipievigina, la società di Pieve di Soligo dove gioca De Min, la notizia è stata un fulmine a ciel sereno. «L'abbiamo saputo dai giornali ha commentato ieri il direttore generale della società Luciano Tittonel - Non eravamo al corrente di nulla, come non lo siamo ora; il giocatore assicura di non c'entrare nulla con questa vicenda». La società ha fatto quadrato intorno al suo giocatore: «Non ci sentiamo di accusare nessuno ha continuato Tittonel non avendo nulla in mano e non conoscendo i fatti. Su di lui metterei la mano sul fuoco: è una ragazzo educato, gentile, mite, sempre disponibile, oltre che un bravo calciatore. Quindi questa vicenda ci coglie di sorpresa». De Min, 150 partite fra tanta serie D ed Eccellenza, continua ad allenarsi: «Non avendo nessuna certezza, non abbiamo preso alcun provvedimento e l'altra sera era presente all'allenamento. Siamo in attesa di chiarimenti e degli esiti della vicenda, quindi ci riserviamo di fare le nostre valutazioni, come società, quando avremo fatti certi e concreti, ora non facciamo il processo a nessuno». Il Nogarè, dove gioca Verdicchio, non ha commentato, tenendo, pur con una grande differenza di categoria, una linea simile a quella del Cittadella.

 

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Il Gazzettino