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TREVISO - Non solo medici, infermieri e operatori. Anche uno studente del corso di laurea in Ostetricia è stato sospeso per non essersi vaccinato contro il coronavirus, senza un valido motivo. Il giovane, iscritto all'Università di Padova, avrebbe dovuto affrontare il tirocinio clinico negli ospedali trevigiani. Alla luce della mancata vaccinazione, però, il presidente del corso di laurea lo ha sospeso dalla frequenza fino a quando non si sottoporrà alla vaccinazione anti-Covid. Ma il ragazzo non si è fermato. Dopo la notifica, ha presentato ricorso al tribunale di Padova. E l'Usl della Marca, che avrebbe dovuto accoglierlo nelle proprie strutture, è chiamata a depositare una memoria difensiva entro domani.
LA BATTAGLIA
«Le censure appaiono infondate è in sintesi la posizione dell'Usl questa azienda ha impartito specifiche disposizioni per garantire il rispetto della legge sull'obbligo vaccinale, previsto come requisito essenziale per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario». «Anche con specifico riferimento agli studenti che svolgono attività di tirocinio presso le strutture aziendali - aggiungono - al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell'erogazione delle prestazioni di cura e assistenza».
L'INCOGNITA
C'è però un'altra incognita. L'Anief, sindacato degli insegnanti e dei formatori, ha proclamato uno sciopero contro il Green pass proprio per il 13 settembre. «Non si è in grado di assicurare il regolare svolgimento delle lezioni» si legge nella circolare diffusa dai presidi. Ogni famiglia dovrà accompagnare i figli a scuola per verificare che i docenti della prima ora non abbiano aderito allo sciopero. Fosse così, dovrebbero tornare a casa. «Che amarezza. Impiantare uno sciopero al primo giorni di scuola perché contrari al Green pass scolastico. Un momento simbolico, generativo, fondante trascinato così in basso dice i Adriano Bordignon, direttore del consultorio del Centro della Famiglia agli ultimi due scioperi programmati da questa organizzazione hanno aderito rispettivamente lo 0,98 e lo 0,27% del personale. Ma hanno certamente creato un grande disagio. Per fortuna ci sono tanti appassionati e straordinari insegnanti, e personale scolastico, a cui guardare con fiducia».
MF
Il Gazzettino