SAN DONÀ - Tra Pietro Manente, il sandonatese residente a Jesolo arrestato sabato scorso insieme al trevigiano Martino Pivato, e l'esame di maturità che avrebbe...
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Il gip Mascolo non ha battuto ciglio di fronte all'impegno scolastico del ragazzo, magari per ottenere gli arresti domiciliari con un permesso speciale per potersi recare a fare l'esame orale. Tanto più che Manente, contrariamente al 19enne Pivato (che la maturità non l'avrebbe comunque ottenuta perché non è stato ammesso agli esami) ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Si è limitato a delle dichiarazioni spontanee in cui ha detto di non essere stato a conoscenza di quello che c'era nel baule della Panda intestata al padre dell'amico che stava guidando lui, cioè ben sette chili e mezzo di erba: la droga non era sua e neppure quei 3.500 euro trovati dalla pattuglia della squadra mobile che li ha bloccati tra Silea e Roncade sabato scorso, probabilmente poco dopo che i due erano usciti dalla vicina autostrada, sono in alcun modo riconducibili a lui. Martino Pivato ha invece deciso di collaborare e ha risposto alle domande del gip. Il quadro che ne esce sarebbe quello di una attività di spaccio basata soprattutto sulle cosiddette droghe leggere. (d.bar) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino