Stipati in box di plastica, 7 cuccioli di cane sequestrati al confine

I cuccioli sequestrati dalle Fiamme Gialle di Monfalcone al Lisert
TRIESTE e MONFALCONE - Viaggiavano nel bagagliaio già da diverse ore, ammassati in due contenitori di plastica, in evidente stato di maltrattamento e denutrizione, senza...

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TRIESTE e MONFALCONE - Viaggiavano nel bagagliaio già da diverse ore, ammassati in due contenitori di plastica, in evidente stato di maltrattamento e denutrizione, senza luce e con scarsa aerazione. Sono stati trovati in queste condizioni 7 cuccioli di cane, 3 di razza amstaff e 4 di bulldog inglese, immediatamente sottoposti a sequestro dai militari della Compagnia della Guardia di finanza di Monfalcone; i cuccioli, tra l’altro, erano privi di sistemi per l'identificazione, delle necessarie certificazioni sanitarie e del passaporto individuale.

 
Il fermo dell’autovettura proveniente dall’Ungheria è avvenuto nel periodo di fine anno al casello autostradale del Lisert, in direzione Venezia, nel comune di Doberdò del Lago; il controllo è stato fatto su un mezzo Mercedes, con a bordo due persone residenti in provincia di Pavia. L’intervento di un veterinario dell’azienda Ulss 2 Bassa Friulana Isontina, ha permesso di accertare la tenera età dei cuccioli, di circa 8 settimane, precocemente allontanati dalle loro mamme.
 
Al termine degli accertamenti una delle due persone è stata ritenuta responsabile di traffico illecito internazionale di animali da compagnia ed è stata denunciata alla Procura della Repubblica di Gorizia per maltrattamento e contrabbando di animali. I cuccioli, pagati poche decine di euro, se fossero stati introdotti nel mercato nazionale, avrebbero consentito un guadagno illecito di circa diecimila euro.
 

Grazie alle cure dei militari e all'assistenza del medico, i cuccioli, dopo un iniziale affidamento al Centro recupero fauna di San Canzian d’Isonzo, sono stati assegnati in custodia a famiglie della provincia di Gorizia che ne hanno fatto richiesta. L’operazione condotta dalle Fiamme Gialle isontine si inquadra nella più ampia attività di contrasto al traffico illegale di specie faunistiche provenienti dall’Est Europa, in particolare in periodo natalizio. La repressione di questi traffici illeciti permette non solo di tutelare la salute degli animali maltrattati, ma anche gli interessi dei potenziali acquirenti e degli operatori commerciali onesti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino