Stalker delle piazze, al via il processo: si scusa con il giudice ma resta in cella

Simone Michelon resta in carcere
PADOVA - Si è celebrata ieri mattina, 27 giugno, davanti al giudice del Tribunale monocratico la prima udienza a carico di Simone Michelon, 32enne di Limena e titolare...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PADOVA - Si è celebrata ieri mattina, 27 giugno, davanti al giudice del Tribunale monocratico la prima udienza a carico di Simone Michelon, 32enne di Limena e titolare della profumeria Edwige sotto il Salone, a processo per atti persecutori nei confronti di una commessa di 28 anni. Si è trattato di una udienza filtro, nella quale il legale di Michelon ha chiesto una remissione dei termini per presentare istanza di patteggiamento e una sostituzione della misura cautelare (l'imputato è in carcere dal 17 marzo). Il giudice si pronuncerà sulle richieste al prossimo appuntamento in aula, il 4 luglio. Ieri mattina il 32enne, difeso dagli avvocati Raffaella Bartolucci e Marco Locas, si è presentato in tribunale scortato dagli agenti della polizia penitenziaria. La scorsa settimana il perito nominato dal pubblico ministero Sergio Dini, titolare dell'indagine, ha stabilito che Michelon è capace di intendere e di volere e può pertanto essere processato. La 28enne, che lavora come commessa in centro e che ha presentato cinque denunce nei confronti del limenese, si è costituita parte civile, difesa dall'avvocato Claudia Bagattin.

La richiesta della scarcerazione

«Mi sono sempre comportato bene, non sono una persona violenta. Sto seguendo una terapia farmacologica, ma non posso continuare a stare in carcere» ha affermato Michelon rivolgendosi al giudice, con il quale si è anche scusato per i fatti che lo hanno portato a trovarsi sul banco degli imputati. In aula non c'era invece la giovane commessa: «Finché lui sarà in carcere si sente tranquilla, ma se le cose dovessero cambiare certamente per lei non sarà facile» ha spiegato Bagattin. La difesa di Michelon ha presentato al giudice due richieste. La prima per poter prolungare i termini entro cui presentare l'istanza di patteggiamento, motivata dai pochi giorni trascorsi dal deposito della perizia psichiatrica. Su questo punto il giudice si pronuncerà lunedì prossimo, quando si terrà la prossima udienza. La seconda richiesta riguardava invece una misura cautelare alternativa, quindi la scarcerazione, e ad essa si è fermamente opposto il pm Dini. Per il momento dunque il 32enne resta al Due Palazzi. Michelon fu arrestato la sera di San Valentino con l'accusa di aver inseguito e minacciato la 28enne. In pochi giorni sarebbe tornato alla carica altre tre volte, finendo in carcere.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino