Lo stalker delle piazze può essere processato. Il medico: «È capace di intendere e di volere»

Sotto il Salone a Padova
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PADOVA - «È capace di intendere e di volere», è questo il responso della consulenza medico legale sullo stalker delle piazze Simone Michelon. La relazione, effettuata dal dottor Claudio Rago nominato dal pubblico ministero Sergio Dini titolare delle indagini, è stata depositata in Procura nel tardo pomeriggio di mercoledì. Una perizia psichiatrica, attraverso il medico legale Giovanni Ciraso, è stata chiesta anche dall'avvocato Claudia Bagattin legale della commessa del centro perseguitata, secondo l'accusa, dal 32enne commerciante di Limena e titolare della profumeria Edwige di Sotto il Salone.

Può essere processato

Il medico legale è arrivato alla conclusione che Michelon è in grado di intendere e di volere, e quindi di essere giudicato, dopo una serie di colloqui in carcere con l'imputato. Il 32enne, dovrà comparire davanti al giudice del Tribunale monocratico lunedì, è dietro a una cella della casa circondariale Due Palazzi dal 17 di marzo. All'esperto nominato dalla Procura è apparso sempre molto collaborativo. In passato ha subito alcuni ricoveri per scompensi psichici, ma nulla che andrebbe a ledere la sua capacità di rapportarsi con la realtà. E così il commerciante di Sotto il Salone, difeso dagli avvocati Raffaella Bartolucci e Marco Locas, potrà affrontare il giudizio immediato così come chiesto dalla Procura. Ma Michelon si è sempre difeso da tutte le accuse a suo carico. «Io non sono un violento e nemmeno un maniaco. Sotto il Salone ho tanti amici negozianti, spesso mi fermo a parlare con loro. Nulla di più». E ancora: «Spesso passeggio per il centro storico, magari mi fermo accanto a una vetrina di un negozio, ma non sono un guardone. E con la commessa, anche la sera di San Valentino, le ho solo sorriso un paio di volte. E non la stavo seguendo. Ci siamo incrociati per puro caso, perchè io stavo andando in piazza Insurrezione dove avevo posteggiato l'auto». Inoltre il commerciante, che nel frattempo ha iniziato una terapia farmacologica, sostiene di non poter più stare in cella assieme agli altri detenuti perché lui non è un delinquente.

Le denunce di stalking

La commessa di 28 anni sarebbe perseguitata dal negoziante da oltre un anno. Disperata, dal dicembre dell'anno scorso a marzo di quest'anno, ha presentato cinque denunce per atti persecutori. Le prime quattro ai carabinieri e sono del 23 dicembre del 2021, e poi nei giorni tre, quattro e 15 di febbraio. Quindi l'ultima è di martedì 15 marzo questa volta alla polizia. L'episodio più drammatico si è registrato la sera di San Valentino in via Dante, quando Michelon è stato arrestato. L'ha minacciata di morte urlandole «Hai finito di vivere». Addosso i carabinieri gli hanno trovato e sequestrato un kubotan, di fatto un punteruolo che può essere usato come un'arma bianca. Il Gip ha convalidato l'arresto ed è stato raggiunto dal divieto di avvicinamento alla vittima e ai luoghi da lei frequentati. Poi sabato 5 marzo è tornato alla carica. Il magistrato aveva chiesto l'arresto del negoziante, ma il Gip ha ordinato per la misura restrittiva del divieto di avvicinamento alla vittima di almeno 100 metri. La domenica dopo, alle 20.30, Michelon ha di nuovo importunato la ragazza, seduta con un paio di amici sui tavolini di Baessato. Fino ad arrivare a martedì all'ora di pranzo dove è tornato di nuovo alla carica, posizionando all'esterno della boutique di via Roma dove lavora la commessa. Il pubblico ministero di turno ha chiesto la convalida dell'arresto, mentre il sostituto procuratore Dini il carcere.

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Il Gazzettino