Si indaga sulla morte dell’escursionista danese 72enne che lunedì, nel primo pomeriggio, spaventato dai cavalli è morto precipitando dal sentiero...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L’INCIDENTE
La tragedia in cui è morto il 72enne è stata ricostruita e non sembra avere responsabili. L’uomo che era con la moglie sul sentiero numero 105, da Col di Mezzo porta al Rifugio Auronzo, si sarebbe trovato di fronte un cavallo. Gli animali, di diversi proprietari, erano al pascolo, regolarmente autorizzato dalla Regione in quegli spazi. Il danese, per passare il punto in cui c’era l’equino fermo, è andato nella parte verso il precipizio, finendo di sotto. Si trovava nell’unico punto insidioso del sentiero 105: è finito di sotto per 15 metri, sbattendo la testa sulle rocce. «Dal punto di vista formale - afferma il Procuratore Paolo Luca - non pare ci siano situazioni di rilievo penale, ma va indagata a fondo la questione».
IL SUEM
«Si sta cercando di capire anche - prosegue il procuratore Luca- in quali tempi è stata informata la forza di polizia giudiziaria, che è il Sagf della tenenza della finanza di Auronzo, competente per il soccorso in montagna, in base alla legge del 2016. Non è il primo problema di questo tipo che si verifica in questi casi». E spiega: «La chiamata al 118 mette in moto il sistema di soccorso, ma non sempre viene data immediatamente comunicazione alla polizia giudiziaria. Arrivano i medici sul posto, ma la polizia giudiziaria viene avvisata dopo. Se c’è un corpo da rimuovere così non ci sarà la polizia giudiziaria che possa fare con competenza e professionalità i rilievi del caso». E nel caso del 72enne danese il corpo era già stato rimosso al’arrivo della Finanza. Il procuratore sottolinea: «Vediamo se il 118 ha dato avviso alla pg competente, il Sagf, con cui si era già parlato di questo tema. In caso di decessi ci vuole la professionalità della pg, che procede a rilievi fotografici, videoriprese se necessari. Ripeto è un aspetto da indagare, perché la sequenza degli interventi deve avvenire concatenata, affinché tutte le persone competenti facciano il loro lavoro» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino