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In due giorni oltre duemila persone hanno chiamato il numero unico di emergenza: il 112. Una media di cento chiamate l'ora. La metà erano contatti inappropriati, cioè non erano telefonate di vera emergenza. Non dovevano segnalare alcun furto, incidente, case in fiamme o problemi sanitari. «Volevano soltanto parlare con qualcuno - spiega il sanvitese Paolo Castellarin, referente di turno del Nue112 - Con le festività il fenomeno si riacutizza, sono soprattutto persone anziane che hanno bisogno di parlare». Situazioni di solitudine, a cui si aggiungono quelle chiamate fatte per chiedere una banale informazione che nulla ha a che fare con una situazione di soccorso oppure schiamazzi notturni. La vigilia di Natale la scrematura fatta dagli operatori del 112 tra le 19 e le 24 ha consentito di filtrate 248 telefonate (+18 per cento rispetto al 2021) che nulla avevano a che fare con un'emergenza sanitaria, di protezione civile o legata a situazioni che necessitano l'intervento delle forze dell'ordine. Si tratta di 248 chiamate su un totale di 513, numero che ha segnato un +21 per cento rispetto all'anno precedente. Di queste, la maggior parte era legata a un'emergenza sanitaria (129) e proveniva dall'Udinese (90) e dal Friuli Occidentale (69); da Trieste le telefonate sono state 61, altre 25 dal Goriziano e 20 da fuori regione. I Carabinieri sono stati mobilitati 86 volte; altre 34 la Polizia di Stato e 16 sono stati gli interventi di competenza dei Vigili del fuoco.
RAFFICA DI MALORI
È stato un Natale particolarmente sotto pressione per la sala operativa della Sores, la Struttura operativa regionale di emergenza sanitaria che si trova nella sede della Protezione civile di Palmanova, come lo stesso servizio del Nue112.
INCIDENTI
Non hanno avuto conseguenze tragiche gli incidenti stradali. Il più grave si è verificato a Zoppola, sulla Cimpello-Sequals, nel pomeriggio del 24 e i soccorritori parlano di un «miracolo», perché le due vetture coinvolte sono sfasciate. «Devo dire che gli automobilisti - spiega Alessandro Tivan - hanno risposto al nostro appello pubblico: ci eravamo raccomandati di non mettersi alla guida dopo aver bevuto. Una raccomandazione che non è caduta nel vuoto». Nel complesso gli incidenti stradali sono stati una ventina, otto i soccorsi nelle chiese e sette gli infortuni sulle piste da sci. «Ben 14 - sottolinea l'infermiere della Sores - sono state le chiamate gestite grazie al servizio di interpretariato multilingua del 112. Erano soprattutto turisti austriaci, tedeschi o sloveni che chiamavano dalle località montane o da Trieste».
Il Gazzettino