In due giorni oltre duemila persone hanno chiamato il numero unico di emergenza: il 112. Una media di cento chiamate l'ora. La metà erano contatti inappropriati, cioè non erano telefonate di vera emergenza. Non dovevano segnalare alcun furto, incidente, case in fiamme o problemi sanitari. «Volevano soltanto parlare con qualcuno - spiega il sanvitese Paolo Castellarin, referente di turno del Nue112 - Con le festività il fenomeno si riacutizza, sono soprattutto persone anziane che hanno bisogno di parlare».
RAFFICA DI MALORI
È stato un Natale particolarmente sotto pressione per la sala operativa della Sores, la Struttura operativa regionale di emergenza sanitaria che si trova nella sede della Protezione civile di Palmanova, come lo stesso servizio del Nue112. Su 1.777 telefonate ricevute dal 112 (+1,42%), sono 896 - di cui 565 relative a un'emergenza sanitaria - quelle che effettivamente comportavano l'intervento di personale sanitario, Vigili del fuoco (51), Polizia di Stato (149) e Carabinieri (131). La zona più impegnativa è stata quella della provincia di Udine (329 interventi), seguita da Trieste (267), Pordenone (172), Gorizia (119) e da fuori regione (12). «Abbiamo dovuto far fronte a numerosi malori - spiega l'infermiere goriziano Alessandro Tivan - Si è trattato soprattutto di anziani fragili che si sono sentiti male durante la messa della vigilia o il giorno stesso di Natale, ma anche di molti anziani per i quali è stato chiesto il nostro intervento dopo il pranzo di Natale. Nella maggior parte dei casi abbiamo dovuto portarli in pronto soccorso, perché la componente cardiaca richiedeva ulteriori approfondimenti». In questo caso a incidere sui malori è un menu completamente diverso dalla semplice cucina a cui quotidianamente i nonni ultraottantenni sono abituati nel corso della settimana.
INCIDENTI
Non hanno avuto conseguenze tragiche gli incidenti stradali. Il più grave si è verificato a Zoppola, sulla Cimpello-Sequals, nel pomeriggio del 24 e i soccorritori parlano di un «miracolo», perché le due vetture coinvolte sono sfasciate. «Devo dire che gli automobilisti - spiega Alessandro Tivan - hanno risposto al nostro appello pubblico: ci eravamo raccomandati di non mettersi alla guida dopo aver bevuto. Una raccomandazione che non è caduta nel vuoto». Nel complesso gli incidenti stradali sono stati una ventina, otto i soccorsi nelle chiese e sette gli infortuni sulle piste da sci. «Ben 14 - sottolinea l'infermiere della Sores - sono state le chiamate gestite grazie al servizio di interpretariato multilingua del 112. Erano soprattutto turisti austriaci, tedeschi o sloveni che chiamavano dalle località montane o da Trieste».