La Stazione spaziale premia l'ingegno degli studenti delle medie: firmato Samantha Cristoforetti

Samatha Cristoforetti
SEDICO - C’è un po’ del genio e della creatività dei ragazzi di Sedico nella Stazione spaziale che in queste settimane ospita l’astronauta...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

SEDICO - C’è un po’ del genio e della creatività dei ragazzi di Sedico nella Stazione spaziale che in queste settimane ospita l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti. In particolare, nello spazio attorno a noi, ci sono alcuni “programmi” realizzati proprio dagli alunni della classe 3C della scuola media di Sedico che sono stati approvati e attuati dalla stazione spaziale internazionale (Iss) e siglati dalla stessa Cristoforetti. A comprovarlo sono arrivati alla segreteria scolastica i certificati spediti dalla Stazione spaziale internazionale firmati, appunto, da Samantha Cristoforetti.


«È stata una notizia molto gratificante» commentano all’Istituto comprensivo di Sedico-Sospirolo che, nell’ambito del Fabschool 2020, aveva partecipato appunto alla Mission Zero del progetto Astro Pi Challenge promosso dall’Esa. In quest’ultimo anno scolastico il comprensivo di Sedico ha attivato due spazi FabSchool, uno alle elementari e uno alle medie di Sedico. Ma di che si tratta? FabSchool è un progetto di sistema che intende “prototipare un sistema di formazione innovativo e replicabile per stimolare competenze nell’ambito di scienze, tecnologia, ingegneria e matematica, aumentare la connessione tra scuola e lavoro”. 
«Abbiamo aderito a FabSchool – spiega la dirigente scolastica Lucia Fratturelli – perché crediamo nella possibilità di costruire una scuola nuova che guardi al futuro e pensi ad ospitare studenti destinati ad un mondo che ancora non conosciamo, ma che sappiamo sarà diverso dal nostro». Nel corso dell’anno sono stati dunque attivati due laboratori formativi esperienziali costruiti sulle esigenze di competenze espresse dal mercato del lavoro territoriale: BugsHotel, supportato da UniFarco, alla scuola primaria e AstroPI Mission Zero, una challenge europea organizzata da Raspberry Pi e Esa, alle medie. E proprio quest’ultimo progetto è quello che la scorsa settimana ha ottenuto il riconoscimento. 
I ragazzi della classe 3C, sotto la supervisione di Fabio Da Rolt di FabLab Dolomiti e della docente curricolare di matematica e scienze, Mariella Zoppa, hanno dapprima avuto modo di conoscere il linguaggio di programmazione, da quello a blocchi a Python, passando per esperienze con MakeCode con schede programmabili Micro:bit. Quindi, grazie a AstroPI Mission Zero, hanno goduto della straordinaria opportunità di condurre indagini scientifiche nello spazio, scrivendo applicazioni da eseguire sui computer Raspberry Pi a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss). «Mission Zero – spiegano l’insegnante Cristina Valerio, responsabile del progetto per la scuola, e la vicaria Manuela De Toffol - offre a partecipanti fino a 19 anni d’età la possibilità di far eseguire il proprio codice sulla Iss. I nostri ragazzi hanno scritto un semplice programma per visualizzare un messaggio e la lettura dell’umidità su un computer Astro Pi, affinché gli astronauti potessero leggerli mentre svolgevano i loro compiti quotidiani sulla Iss». 

La missione è stata compiuta. A comprovarlo sono arrivati alla segreteria scolastica i certificati spediti dalla Stazione spaziale internazionale, firmati da Samantha Cristoforetti. «Ci è piaciuto molto leggere i messaggi che i giovani hanno inviato agli astronauti sulla Iss – hanno scritto i promotori di Mission Zero, sottolineando la partecipazione record di 16.869 squadre di giovani provenienti da 26 paesi - e vedere il loro uso fantasioso della matrice Led di Astro Pi».
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino