Effetto Covid, riapre a Mestre una scuola che era stata chiusa 35 anni fa

La scuola Gramsci era diventata una sede per le associazioni. Ora torneranno gli alunni
MESTRE - Il Comune di Venezia ha riaperto una scuola chiusa dal lontano 1985 al fine di consentire la ripresa delle lezioni in completa sicurezza per gli alunni e per il personale...

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MESTRE - Il Comune di Venezia ha riaperto una scuola chiusa dal lontano 1985 al fine di consentire la ripresa delle lezioni in completa sicurezza per gli alunni e per il personale docente e non docente. È il più rilevante tra i tanti interventi che sono stati attuati in queste settimane nei vari comuni della Città Metropolitana e tra i tanti problemi che sono stati affrontati, come la carenza di scuolabus per mantenere il distanziamento o le ulteriori difficoltà provocate dalla necessità di allestire i seggi per le elezioni del 20 e 21 settembre ad appena una settimana dall’avvio del nuovo anno scolastico. 


CASO UNICO
 Unico caso nel Veneto, la riapertura della ex Gramsci è stata messa a punto a Campalto dove la media omonima di via Passo Campalto non era in grado di accogliere tutti gli studenti iscritti senza creare rischi sanitari. È stato così che, effettuata un’analisi del territorio, il Comune ha deciso di intervenire sulla ex Gramsci, chiusa nel 1985, destinata dalle amministrazioni nei primi anni Novanta ad ospitare famiglie sfrattate con un intervento da 850 milioni delle vecchie lire per ricavare diciotto mini alloggi, e alla fine occupata in parte da associazioni di volontariato. In questi ultimi giorni l’assessore alla Gestione del patrimonio, Renato Boraso, è riuscito, con l’aiuto degli architetti Luca Barison (settore Patrimonio) e Paolo Bevilacqua (Edilizia scolastica) a riportare in vita la scuola che molti al Cep di Campalto non ricordavano nemmeno fosse stata tale in passato: «Le terze medie occuperanno 4 aule risistemate a nuovo affinché la Gramsci di via Passo il 14 possa riaprire in sicurezza» spiega Boraso che ringrazia anche l’Avapo di Mestre che ha accettato di spostare la propria sede locale nei locali del ex distretto di Favaro e l’associazione Marinai d’Italia per aver lasciato uno spazio ai ragazzi delle medie. Con i tecnici del settore Economato del Comune e i Volontari della Protezione civile sono saltati fuori i banchi e le altre attrezzature scolastiche, ed ora le nuove classi sono pronte. «Grazie sindaco per aver investito tante risorse per la riapertura delle scuole in sicurezza dal Covid» conclude l’assessore. E, in proposito, giusto ieri la Giunta comunale ha approvato una delibera proposta dall’assessore alle Politiche educative, Paolo Romor, che stanzia altri 270 mila euro in vista dell’avvio dell’anno scolastico per le scuole dell’infanzia: questi fondi si aggiungono ai 350 mila euro che erano già stati stanziati per adeguamenti delle strutture in materia di prevenzione Covid e per lavori di manutenzione a edifici e giardini, e servono per potenziare l’organico grazie ad una deroga a quanto previsto dagli articoli 10 e 16 del Regolamento per il personale educatore e docente di nidi e scuole dell’infanzia. «In tal modo, e grazie all’importante lavoro svolto per risanare il bilancio fatto in questi anni dal sindaco Luigi Brugnaro, ora siamo stati in grado di affrontare l’ulteriore spesa di 270 mila euro» commenta Romor.
IN PROVINCIA Quanto agli altri comuni della ex Provincia, ormai sono a buon punto nell’organizzazione degli spazi e dei servizi, in parte anche in seguito all’appello del patriarca di Venezia Moraglia che a fine agosto aveva invitato sacerdoti e comunità parrocchiali a mettere gli spazi ecclesiali a disposizione di attività formative ed educative: è di qualche giorno fa, ad esempio, la notizia che a San Giorgio al Tagliamento la ripresa delle scuole per le elementari è stata resa possibile grazie alla messa a disposizione di tre aule ricavate all’interno dell’oratorio parrocchiale. A Chioggia, inoltre, sono stati investiti 160 mila euro per interventi urgenti di adeguamento degli edifici. Per settimane a Meolo sono stati effettuati lavori di manutenzione straordinaria nelle scuole primaria e secondaria, in particolare realizzando nuovi ingressi differenziati evitando assembramenti in entrata e in uscita. A Maerne i 105 alunni della materna parrocchiale “Volpato” e i 20 bambini del nido integrato avranno a disposizione i sanificatori in grado di annientare il coronavirus e non solo, installati nei giorni scorsi. Anche a Scorzè sono stati effettuati lavori per ingrandire le aule, come al Comprensivo Martini di Peseggia dove sono state abbattute 6 pareti, o a Rio San Martino dove all’elementare si è rinunciato alla sala mensa per innalzare pareti in cartongesso e guadagnare spazio per le aule. A Spinea alcune classi sono state trasferite in sedi temporanee, e l’Amministrazione ha sospese le convenzioni per le stanze assegnate alle associazioni nella scuola Bennati, in attesa di redistribuirle in altri spazi comunali.

In questo periodo molto complesso per chi deve affrontare le questioni scolastiche, ci sono problemi non ancora risolti, come ad esempio alla primaria Visintini di Marghera dove i genitori si lamentano perché l’edificio è stato in parte occupato dal Centro Permanente Istruzione Adulti (Cpia) trasferito proprio adesso dalla Einaudi; o, ancora, come alla bambina di Mestre che, a pochi giorni dall’inizio dell’anno, non aveva ancora trovato una classe in grado di ospitarla, e che sembra ora possa andare in un istituto della Cipressina. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino