OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
VENEZIA - Raccolta rifiuti azzerata (o quasi) per un giorno. Larghissima adesione tra i lavoratori di Veritas, ieri, allo sciopero indetto a livello nazionale per il rinnovo del contratto di lavoro, al palo da 27 mesi. Il 95% dei lavoratori della partecipata del Comune ha incrociato le braccia, secondo le stime dei sindacati, tra l'80 e l'85%, secondo quelle dell'azienda. In ogni caso, al di là dei numeri sulla partecipazione, ieri Veritas ha garantito i servizi obbligatori (per ospedali, case di riposo, carceri...) e poco altro. I maggiori disagi in centro storico, dove non ci sono i cassonetti ma il porta a porta, e gli utenti erano stati invitati a tenersi i rifiuti per un giorno in più. Qualcuno ha comunque lasciato in strada la spazzatura.
IL MODELLO VENEZIA
Circa duecento i lavoratori che hanno partecipato al corteo organizzato a Venezia e conclusosi a Ca' Farsetti, dove i rappresentanti sindacali - Daniele Giordano per la Cgil Fp, Andrea Zaniol per la Uil Trasporti e Urs Passi per la Fit Cisl - hanno incontrato l'assessore Simone Venturini, che li ha rassicurati anche sul futuro della partecipata alla luce della normativa in evoluzione. «Per noi il modello Venezia è importante - riferisce l'assessore - C'è una certa preoccupazione tra i sindacati per il decreto concorrenza in arrivo, temono che per i Comuni sia più difficile mantenere in house il servizio, con il rischio di dover andare a gare e ad affidamenti esterni.
LE QUESTIONI APERTE
All'assessore i sindacati hanno chiesto di attivarsi con l'Anci anche perché spinga per una chiusura rapida del rinnovo del contratto. «Finora sono state fatte proposte economiche ridicole: di 30, 40 euro - riferiscono Giordano, Zaniol e Passi - Ma soprattutto le aziende chiedono massima flessibilità sull'orario di lavoro, con un uso indiscriminato del part time e l'introduzione di un orario medio mensile che per un settore come il nostro rischia di appesantire i carichi di lavoro andando contro sicurezza e salute dei lavoratori». Prospettive inaccettabili per i sindacali. «Ora il tavolo nazionale è stato riconvocato per giovedì e venerdì. Ma se non arriveranno risposte ci saranno altri scioperi».
R. Br. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino