Schiaffi e morsi al bimbo di otto mesi, baby sitter condannata a tre mesi

FIDUCIA La stessa babysitter aveva accudito anche gli altri due figli della coppia del Portogruarese
SAN MICHELE - I lividi sul corpicino di un piccolo di 8 mesi e il sospetto che a picchiarlo fosse stata la babysitter. Non solo, perché la giovane donna di San Michele al...

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SAN MICHELE - I lividi sul corpicino di un piccolo di 8 mesi e il sospetto che a picchiarlo fosse stata la babysitter. Non solo, perché la giovane donna di San Michele al Tagliamento a cui la famiglia, residente nel Portogruarese, aveva affidato negli anni i tre figli, ha dovuto difendersi anche dall’accusa di aver picchiato i due fratellini del neonato.


LA SENTENZA
Nulla di tutto ciò secondo il Tribunale di Pordenone, che ha comunque condannato la babysitter a 3 mesi per l’abuso dei mezzi di correzione. «Siamo pronti a ricorrere in appello - annuncia Matteo Liut, avvocato difensore della donna, una 36enne sanmichelina - Ci batteremo per dimostrare che la mia assistita non ha mai picchiato il piccolo, ma gli ha solo fatto dei piccoli succhiotti al braccio».


LA VICENDA
La vicenda risale all’ottobre del 2019, quando la mamma dei tre bambini, rincasata dopo la giornata di lavoro, trova il figlio di 8 mesi con lividi alle braccia e alla testa. La mamma, che aveva affidato il terzogenito alla babysitter, tra l’altro al suo primo giorno di lavoro dopo aver gestito anche gli altri due figli di 6 e 8 anni negli anni precedenti, decide di portare il piccolo di 8 mesi in ospedale per sincerarsi delle sue condizioni. Il personale sanitario referta schiaffi e morsi sul corpicino del neonato e di conseguenza parte la segnalazione alla Procura. Per il magistrato non ci sono dubbi e accusa la sanmichelina di maltrattamenti in famiglia. Un reato gravissimo previsto anche per chi, come la babysitter, viene considerato parte dei familiari.
La 36enne si ritrova così costretta a difendersi dalla pesante accusa, avallata tra l’altro da un altro referto medico in cui vengono segnalate tracce di arcate dentali sulle braccia del bambino. Insomma per la Procura la 36enne avrebbe morso il bambino, provocandogli dei lividi. Non solo, perchè per la Procura emergono anche maltrattamenti ai fratellini del neonato negli anni precedenti. La babysitter si è sempre difesa ribadendo di non aver mai toccato i tre bambini, ma di aver “solo fatto dei succhiotti affettuosi al braccio del piccoletto”. I lividi, secondo la difesa, erano stato provocati dallo stesso piccolo che continuava a buttarsi i giocattoli in testa, tanto da provocarsi quegli arrossamenti giudicati dai sanitari come ferite. Le successive indagini hanno portato la Procura a un nuovo capo d’imputazione, derubricando l’accusa di maltrattamenti in famiglia nell’abuso dei mezzi di correzione.


Per la babysitter nel frattempo sono arrivate anche le stesse accuse per gli altri bambini della famiglia. Reato per cui la 36enne ieri è stata condannata a tre mesi per il solo bimbo di 8 mesi con la sospensione della pena e la non menzione. E’ stata poi assolta, per non aver commesso il fatto, per i maltrattamenti nei confronti degli altri due bambini.
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Il Gazzettino