Colta da malore, muore in farmacia davanti agli occhi del figlio. Una tragedia che ha scosso la città, quella che si è consumata nel tardo pomeriggio di...
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Madre e figlio stavano attendendo il loro turno, quando la donna è stata colta da un improvviso malore: «Si è accasciata improvvisamente - racconta ancora Mirco - E’ stato chiamato il 118, che ha mandato in pochi minuti l’ambulanza sul posto». Anche chi è presente ha soccorso la donna, prima dell’arrivo del personale medico del Suem che ha provato anche ad usare il defibrillatore. Ma per Cinzia Guzzo purtroppo non c’è stato nulla da fare. «L’ho vista morire davanti ai miei occhi», dice ancora Mirco, cui poi è toccato il compito difficile e straziante di avvisare gli altri familiari.
I PARENTI
«Il marito di mia mamma (con il quale si era sposata ad aprile) era via per lavoro e anche mio fratello era ancora al lavoro. Ho dovuto avvisare io tutti: potete immaginare le reazioni di dolore che ho sentito al telefono quando ho dovuto dire loro che la mamma non c’era più». Sul posto si sono portati anche i carabinieri. Accertato che si trattava di una morte naturale, la salma è stata ricomposta nella cella mortuaria dell’ospedale cittadino e messa a disposizione dei familiari, che hanno potuto già fissare la data dei funerali. La cerimonia funebre si terrà lunedì, alle 10.30, nella chiesa parrocchiale Santa Maria Assunta di Mussetta. Cinzia Guzzo lavorava con il marito, nell’azienda che si occupa di impianti di depurazione e mineralizzazione dell’acqua. «Dopo essere stati insieme dieci anni – ricorda ancora Mirco – avevano deciso di consacrare il loro amore, che c’era e che rimarrà per sempre». A detta dello stesso figlio, la donna non soffriva di particolari patologie, comunque tali da potere pensare di essere in qualche modo in pericolo per la sua salute. Anche la visita medica appena eseguita aveva evidenziato come tutti i valori fossero in ordine: «Mia mamma era la persona più buona di questo pianeta, estremamente solare. Si sarebbe privata di un organo pur di aiutare una persona».
Fabrizio Cibin
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Il Gazzettino