Zoccarato: «I dipendenti municipali andrebbero presi a calci nel sedere»

ROVIGO - Un momento di festa, per il 20esimo compleanno della Fattoria, e una frase, pronunciata sul palco dal presidente Claudio Zoccarato, che con la sua proverbiale...

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ROVIGO - Un momento di festa, per il 20esimo compleanno della Fattoria, e una frase, pronunciata sul palco dal presidente Claudio Zoccarato, che con la sua proverbiale mancanza di peli sulla lingua e l’altrettanto noto ardimento, si è tolto dalla scarpa dei sassolini che, rotolando, sono diventati macigni nello stagno della politica cittadina.

 

«Massimo - ha detto rivolgendosi al sindaco, presente insieme al presidente del Consiglio Paolo Avezzù e all’assessore al Commercio Luigi Paulon -, pensa ai dipendenti del comune che andrebbero presi a calci nel sedere. Qui in Fattoria quei tuoi dipendenti non troverebbero posto nemmeno per le pulizie in parcheggio. E’ una  vergogna che dopo ormai un anno e mezzo non ho ancora il permesso di costruire per realizzare il mio ampliamento». Una frase spigolosa, alla quale i tre esponenti di Palazzo Nodari presenti alla conviviale celebrativa della Fattoria, mercoledì sera, non hanno replicato.

SILENZIO ELOQUENTE
E a dare fuoco alle polveri è proprio il loro silenzio. Zoccarato, il cui discorso è stato cristallizzato in un video, parlando di fronte a circa 500 persone, fra titolari dei negozi, dipendenti e collaboratori vari, ha affrontato anche un altro tema, con un’ulteriore punzecchiatura a Bergamin, toccando il tema della proposta dello stop alle aperture domenicali degli esercizi commerciali: «Non voglio rovinare la serata a nessuno, ma ci troveremo un po’ meno l’hanno prossimo perché ci sono questi matti al governo che vogliono farci chiudere la domenica. E, voi lo sapete, senza le domeniche perdiamo gran parte del fatturato. Abbiamo fatto un conto: ci saranno un centinaio di licenziamenti, questo mi dispiace e lo dico anche al sindaco, che è qui, ed è della Lega. Massimo, ai tuoi amici della Lega digli che sono dei matti perché stanno proponendo delle cose che non vanno bene».
LE REAZIONI

Il silenzio di sindaco, assessore e presidente del consiglio è un assist troppo invitante per non essere raccolto dal consigliere di maggioranza Alberto Borella, ora indipendente proprio in conseguenza delle sue battaglie sul tema Fattoria, che lo avevano visto anche promuovere la richiesta di una commissione d’inchiesta: «Imbarazzante – graffia – la presenza del primo cittadino ai festeggiamenti per il compleanno della Fattoria quando esiste un procedimento in corso ancora irrisolto per il rilascio dell’autorizzazione all’ampliamento. Giusta la presenza istituzionale di un membro della Giunta non coinvolto nella decisione, per l’importanza dell’evento, ma assolutamente da evitare la partecipazione di assessore al Commercio, sindaco e presidente del Consiglio, che si sono esposti ad un feroce attacco istituzionale al quale non hanno saputo o voluto replicare con forza e decisione, difendendo l’operato dei dipendenti comunali e soprattutto l’onore dei rispettivi ruoli. L’imprenditore fa il suo lavoro e cerca di farlo al meglio, le autorità devono, invece, garantire equità ed imparzialità: h. Ho l’impressione che questo atteggiamento abbia connotati diversi». A rincarare la dose, la consigliera Pd Giorgia Businaro: «Il sindaco non poteva che essere in estremo imbarazzo: uno dei più grandi imprenditori locali, con cui questa Amministrazione ha sempre avuto rapporti particolarmente cordiali, ha detto che al Governo ci sono dei matti e che i leghisti di Salvini stanno facendo cavolate che porteranno al licenziamento di 100 persone. Come se non bastasse, questi rapporti molto cordiali non hanno consentito di sbrigare pratiche burocratiche con la celerità richiesta dall’imprenditore, che se la prende con i dipendenti comunali. La testa bassa del sindaco, dell’assessore e del presidente del Consiglio testimoniano una passività difficilmente giustificabile, di cui dovrebbero rendere conto alla città». «Cosa stava facendo il sindaco Bergamin mentre Zoccarato offendeva i dipendenti del Comune? - chiede invece la consigliera Silvia Menon - Non ci si lascia intimidire da un imprenditore, anche se potente come il presidente del centro commerciale: il sindaco di fronte ai potenti è un agnellino e fa la voce grossa con i deboli. I dipendenti del Comune vanno difesi di fronte a chi li vuol far sembrare ridicoli e incapaci». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino