Forza Italia e Lega disertano l'ultimo incontro: Bergamin è solo

Forza Italia e Lega disertano l'ultimo incontro: Bergamin è solo
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ROVIGO Altra giornata di finta calma piatta a Palazzo Nodari. Il sindaco Bergamin è rimasto asserragliato per tutta la giornata di ieri nel suo studio, indaffarato a trovare la giusta quadra per accontentare la propria maggioranza, ormai dissolta da qualche settimana. Sembrava che ieri dovesse essere nominata la nuova giunta, a 15 giorni dal repentino azzeramento della precedente: invece niente. L'attesa per capire quale sarà il destino della città, se elezioni in primavera oppure nel 2020, lo sapremo solo oggi. Dire che l'Amministrazione Bergamin possa durare, viste le dichiarazioni di Lega e Forza Italia, è ormai davvero ai limiti dell'impossibile.


 
IL BILANCIOIeri mattina alle 11 era previsto un appuntamento aperto a tutte le forze politiche presenti in Consiglio, opposizione inclusa, ma si sono presentati solo Antonio Rossini (Fare!) della minoranza e Alba Maria Rosito (capogruppo Presenza Cristiana) della maggioranza. L'argomento era ancora una volta il bilancio di previsione: leghisti e azzurri hanno dato forfait, dichiarando così la propria distanza da Bergamin. «Io mi riconosco nella minoranza consiliare che si preoccupa del bene pubblico, che organizza, vigila, controlla finché il risultato non viene raggiunto - ha spiegato Rossini -. Una minoranza che vuole e deve interpretare il bisogno crescente di un rapporto politico locale diretto, concreto, responsabile fra elettore ed eletto, al di fuori delle chiacchiere e manipolazioni mediatiche. Io lascio parlare i fatti ed i numeri dei miei interventi e delle interpellanza a favore della popolazione e mentre parte della maggioranza decide se sostenere o meno il sindaco e parte della minoranza attende di sapere che cosa succederà, continuerò a partecipare alle riunioni comunali per il bilancio previsionale 2019».

Alla fine, però, è proprio nel resto della giornata lavorativa del sindaco, probabilmente una delle ultime, che si è potuto occupare del proprio destino. Ha ricevuto, si sussurra nei corridoi di Palazzo Nodari, telefonate dall'elevato peso politico per tutta la giornata, forse anche dai vertici nazionali, per cercare di capire in quale situazione sia realmente la Città delle Rose. Che queste interurbane, però, fossero d'aiuto o meno non è dato saperlo. Oggi non è detto che presenti una giunta, non avendo un solo nome a disposizione della propria maggioranza, che da mesi ormai chiede di essere ascoltata per poter assegnare gli assessorati a personale competente, in grado di concludere qualcosa di concreto entro la fine naturale del mandato. Perciò le prossime ore dovrebbero essere quelle decisive, in cui qualcosa necessariamente accadrà: o davvero una nuova giunta oppure la maggioranza si muoverà verso la fine anticipata dell'Amministrazione, anche se neppure loro sapranno come fare. Il probabile arrivo in giornata di Gianantonio Da Re, segretario veneto della Lega, potrebbe finalmente trovare una soluzione a questa crisi. Che sia positiva o negativa per Bergamin non è ancora dato saperlo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino