Qui le quote rosa non c'entrano; c'entra soltanto il curriculum. Sara Zanotto (26enne di Marostica, fra gli amici del Gruppo Ana di Fietta), figlia di alpino, servizio...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Maturità scientifica, giornalista pubblicista, caporedattore del settimanale Bassanoweek, ha alle spalle un curriculum di tutto rispetto. Volontaria in ferma prefissata dal 3 dicembre 2013 al 2016, si racconta così: «Ho iniziato a Montorio Veronese nell'85. Reggimento addestramento, quindi a San Candido nel 6. Reggimento Alpini-battaglione Bassano. Infine, dal maggio 2014, a Bolzano-Reparto Comando e Supporti Tattici Tridentina». Sara è stata impiegata anche nella segreteria del Capo di Stato Maggiore.
«E ho avuto la possibilità di interfacciarmi con alte cariche militari e istituzionali arricchendo di molto il mio patrimonio personale. Al Comando Truppe Alpine devo molto, perché mi ha fatto diventare donna; ho imparato la preziosa arte di saper stare al proprio posto; ho ricevuto fiducia e rispetto, non dando importanza al mio grado ma valore alla mia persona. Credo di essere stata molto fortunata per aver trascorso tre anni a servizio della Patria, e spero che questo esser senza la divisa addosso e il cappello con la penna in testa sia solo una breve parentesi».
LE ASPIRAZIONI
Quella dell'alpino era una aspirazione fin da ragazza? «Sono fortunata: nella semplicità della famiglia ho avuto sempre modo di poter pensare in grande. La mia aspirazione? Lasciare il segno. In ogni cosa, situazione o persona». Donna soldato va bene? E dopo l'esperienza in uniforme? Tornare in caserma? Giornalismo? Amore-matrimonio? «Qui entrano in gioco testa e cuore, e dare risposte è difficile. Non voglio precludermi nulla. Amore? Ci penso sempre, è il motore che muove il mondo. Sono innamorata della vita, che mi sta regalando tanto, nel bene e nel male. Il mio senso della vita è la famiglia; il futuro giocherà le sue carte al tempo giusto. Per ora ho la mia Fameja Alpina' da accudire». E il mondo femminile col quale è a contatto? «I miei migliori amici sono quasi tutti uomini: semplici, diretti e con un grande cuore. Nell'ambiente femminile ho incontrato gli estremi. Non è semplice, soprattutto in uniforme, legare un rapporto di amicizia, ma quando succede diventano sorelle mancate. Sparpagliate per l'Italia ho moltissime sorelline». Passioni, oltre a quello per la montagna? «Sì, camminare sui monti mi piace moltissimo. E sono per le cose semplici: un bicchiere di vino, due sorrisi e la felicità per me è fatta».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino