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PIANCAVALLO - Quest'inverno la storica Taverna all'Urogallo di Piancavallo, punto di riferimento e simbolo della località, rimarrà chiusa. Nel suo trentesimo anniversario - la taverna era stata aperta nel 1991 - l'Urogallo si prende una pausa, in attesa di scoprire se qualcun altro afferrerà le redini del locale: i proprietari e gestori, Sergio Babbo e Romanita Franco, lasceranno infatti la ristorazione. Se c'è una cosa che la pandemia ci ha insegnato, è stata rallentare i nostri ritmi e carichi di lavoro - si legge nel comunicato di addio -. Ci siamo resi conto che avevamo sempre trascurato la nostra salute e il nostro benessere fisico, mettendo sempre al primo posto il lavoro e il ristorante: i vari lockdown dell'ultimo anno e mezzo ci hanno fatto fermare più volte, facendoci guardare con occhi nuovi la nostra vita. Non aprire per questo inverno non è una decisione facile, tutt'altro: Urogallo è stato il nostro mondo per 30 anni e ci sembra strano dover ammettere ad alta voce che non riapriamo - prosegue il messaggio -. Grazie di cuore per essere stati nostri clienti, per averci scelto per festeggiare gli avvenimenti importanti delle vostre vite: è stato un onore e un piacere.
I RICORDI
Sergio Babbo, sessantotto anni di età, è salito in Piancavallo per la prima volta quando ne aveva appena diciotto: «Io e mio fratello eravamo venuti a gestire un locale per quella che sarebbe dovuto essere soltanto una stagione invernale, eppure cinquant'anni dopo eccomi ancora qui», ricorda il ristoratore, che insieme alla moglie è uno dei pochi abitanti della località. «Quando sono arrivato, Piancavallo era molto più piccola di come la conosciamo ora: l'ho vista crescere ed espandersi.
IL FUTURO E LE GRAPPE
Nemmeno la pensione distoglierà Sergio dalla sua passione per i frutti della terra in cui vive: «Ora voglio riposarmi e dedicarmi a tempo pieno alle grappe del Piancavallo che realizzo con le erbe che raccolgo sull'altipiano - spiega -. Anche mia moglie si ritira insieme a me: per ora non abbiamo nessuna trattativa in corso, ma la nostra speranza è di riuscire a trovare qualcuno a cui affidare il futuro dell'Urogallo. Speriamo che le sue porte rimangano chiuse il più breve tempo possibile, e Piancavallo torni in fretta ad avere un luogo per i momenti speciali».
TRENT'ANNI
Sono molto orgoglioso di questi trent'anni di Urogallo, oltre che un pizzico geloso della mia clientela: non è composta soltanto da turisti mordi e fuggi, ma al contrario moltissimi hanno la casa in Piancavallo conclude Sergio. Eravamo un punto di riferimento per molte di queste famiglie: alcune di esse venivano a trovarci quotidianamente, e ogni giorno proponevamo loro un piatto diverso. Devo dire che, nel lasciare l'attività, sono più dispiaciuto per i nostri affezionatissimi clienti che per chiunque altro.
Il Gazzettino