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TREVISO - Gli effetti della riforma Cartabia si abbattono anche sul processo alla banda dei bancomat. Se le banche e gli uffici postali colpiti non presenteranno querela entro tre mesi, per gli 11 giostrai imputati cadranno le accuse di furto e furto aggravato. Con conseguente reazione a catena che potrebbe portare anche al non riconoscimento dell'associazione per delinquere. E che quindi, in caso di condanna per i rimanenti reati contestati a vario titolo (riciclaggio, resistenza a pubblico ufficiale, fabbricazione e detenzione di materiale esplosivo e danneggiamento), si tradurrebbe in pene decisamente ridimensionate, se non irrisorie. Ieri in tribunale a Treviso erano attese le sentenze, tra riti abbreviati e patteggiamenti, ma la mancanza di querela, obbligatoria dopo l'entrata in vigore della riforma Cartabia per alcuni reati (tra cui, appunto, il furto), ha costretto il giudice a rinviare l'udienza preliminare al prossimo 6 maggio. In attesa di capire se le parti offese si faranno avanti.
L'INDAGINE
A eseguire le 11 misure di custodia cautelare (8 persone in carcere e 3 con l'obbligo di dimora, ndr) era stato nel marzo dello scorso anno il nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Treviso.
LA RICADUTA
La ricaduta della Riforma Cartabia è dunque evidente. Il procuratore di Treviso, Marco Martani, la giudica però positivamente perché quando sarà a regime, dopo le modifiche apportate dal ministro Carlo Nordio e dal capo dal capo dell'ufficio legislativo del dicastero della giustizia, Antonello Mura, permetterà di alleggerire la pressione sui tribunali già intasati da migliaia di procedimenti: «Se fosse entrata in vigore così com'era stata concepita i problemi sarebbero stati gravi e avremmo avuto un allungamento dei procedimenti di almeno sei mesi - dice Martani - Con gli emendamenti che sono stati apportati sono state eliminate le maggiori criticità». In primis il fatto che non è più obbligatorio inviare le notifiche alle persone offese invitandole a sporgere querela. «Così si liberalizza il furto - tuonano i sindacati di polizia -. Difendere i cittadini è diventato sempre più difficile». E un esempio lampante è quanto accaduto nei giorni scorsi a Jesolo quando due ladri, sorpresi in flagranza a rubare in un albergo, sono stati subito liberati per la mancanza di querela da parte del proprietario. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino