«Sei a favore della suddivisione del Comune di Venezia in cui Comuni distinti di Venezia e Mestre? Sì o No». ...
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È questa la domanda che i veneziani, del centro storico e di terraferma si troveranno sulla scheda del referendum in programma domenica prossima, 1. dicembre. Negli ultimi 40 anni i veneziani alle urne per la stessa domanda ci sono già andati ben 4 volte: nel 1979, nel 1989, nel 1994 e anche nel 2003 e tutte le volte hanno vinto i no, mentre nell'ultima tornata , quella del 2003, non si è neppure raggiunto il quorum necessario. E di volta in volta la percentuale di votanti è stata in calo costante.
Quest'anno sono 206.553 (97.793 uomini e 108.760 donne) gli aventi diritto al voto per il Referendum. Perchè sia valido servono dunque 103.300 elettori che vadano alle urne. Il Comitato per il Sì alla separazione, però contesta la necessità del quorum e per questo è ricorso al Tar chiedendo di dichiarare illegittima la delibera regionale che ha indetto il referendum e che stabilisce la necessità del quorum, spiegando che c'è differenza tra referendum abrogativo (per il quale serve il 50% più uno di elettori), e quello consultivo, come questo. Secondo i dati statistici presentati oggi dall'ufficio elettorale del Comune di Venezia, gli ultra-centenari sono 92 (14 uomini e 78 donne) contro gli 83 dell'ultima consultazione (le Elezioni Europee del 26 maggio 2019).
Il maggior numero di vegliardi si registra nella Municipalità di Mestre Carpenedo, con 41, seguita da Venezia Murano Burano (27), da Lido Pellestrina (11), Favaro (6), Marghera (4) e Chirignago Zelarino (3).
Il Gazzettino