Rave party nel bosco sul Brenta, arrivano i carabinieri: 54 giovani identificati

Il rave bloccato dai carabinieri
CITTADELLA - Musica, alcol e sballo. Anche la provincia padovana non...

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CITTADELLA - Musica, alcol e sballo. Anche la provincia padovana non è immune a feste di questo tipo capaci in altre parti d'Italia di provocare anche morti e tragedie. Un rave party non autorizzato si è consumato l'altra notte nella zona boschiva dell'argine del Brenta a Cittadella. A dare l'allarme poco prima delle 4 del mattino al 112 è stato un residente che non è riuscito a chiudere occhio per la musica e gli schiamazzi e ha subito capito che vi era un assembramento di auto e giovani intenti a godersi una serata alternativa. Sul posto si sono portati più mezzi dell'Arma di Cittadella. Quello che si sono trovati di fronte agli occhi i militari è stato uno stuolo di giovani intenti a bivaccare in giacigli di fortuna dopo una notte di sballo. In tutto sono state identificate 54 persone, ma non è escluso che qualcuno sia riuscito a defilarsi non appena si è reso conto dell'arrivo delle forze dell'ordine. Tutti identificati i protagonisti del party non autorizzato a cielo aperto sono risultati di età compresa tra i 18 e i trent'anni provenienti non solo dal padovano, ma anche dalle contermini province venete. Per loro è scattata in concorso la denuncia per invasione di terreno e norme anti covid. Maschi e femmine che volevano trascorrere una serata alternativa a tempo di musica e alcol a fiumi. Le indagini sull'accaduto sono tutt'ora in corso. Si sta cercando di capire come sia stato possibile organizzare attraverso canali privati l'evento. Si ipotizza, come già accaduto per altri rave party che gli organizzatori abbiano utilizzato i social per indicare la location dello sballo. Non è dato sapere se l'intervento delle forze dell'ordine abbia prodotto anche sequestri di sostanze stupefacenti. Già nella giornata odierna il quadro della vicenda sarà più chiaro. Terminate le operazioni di identificazione i 54 giovani alla spicciolata hanno abbandonato Cittadella. Il Comando provinciale dell'Arma ha tenuto per tutto il giorno monitorato il territorio con il rischio che i festaioli avessero un piano B, ma al momento non sono stati segnalati ulteriori assembramenti. Quanto accaduto alla periferia di Cittadella è stato ieri stigmatizzato dal sindaco Luca Pierobon: "Ringrazio le forze dell'ordine per il pronto intervento volto a ristabilire la legalità. A Cittadella c'è sempre posto per far festa, naturalmente con tutte le autorizzazioni adeguate e visto il periodo anche seguendo tutti i protocolli per scongiurare il dilagare del Coronavirus". Il primo cittadino ha proseguito: "Questo tipo di eventi sono vietati, penso sia da incoscienti organizzare feste di questo tipo in località periferiche difficilmente controllabili, con il rischio concreto che possano accadere cose che non vanno bene". Pochi giorni fa un rave party in provincia di Teramo si è infatti trasformato in tragedia. Dopo quanto avvenuto l'altra notte i carabinieri della Compagnia di Cittadella, sotto la supervisione del Comando provinciale intensificheranno ulteriormente l'attività investigativa soprattutto nei confronti del popolo della notte, pronti ad intercettare situazioni analoghe a quella che si è consumata lungo il Brenta nell'area boschiva di Cittadella. 

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Il Gazzettino