Sala slot rapinata ad Oderzo, l'ipotesi è che si tratti di professionisti specializzati nel furto nei locali da gioco. Il titolare «Ora teniamo aperto solo al mattino»

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ODERZO - «Le mie dipendenti, dopo quello che è successo, hanno paura a lavorare la sera. Per questo abbiamo deciso di tenere aperto solo al mattino, sia oggi che nei prossimi giorni». Allarga le braccia sconsolato Lodovico Miotto, il titolare del Central Park Caffè assaltato da un commando di rapinatori che sabato scorso, armi alla mano, ha preso in ostaggio le due dipendenti e hanno svuotato le casse del bar e dell'annessa sala slot, dandosi poi alla fuga con un bottino di 13mila euro in contanti ed altri 2mila in tabacchi.


LE PISTE INVESTIGATIVE
I Carabinieri, dopo aver ritrovato l'auto usata per il raid dai malviventi, una Cinquecento Abarth, stanno ricostruendo le tessere del puzzle cercando indizi utili anche in assalti simili messi a segno fuori provincia. L'ipotesi è che si tratti di una banda specializzata in sale slot, a differenza di quella che sabato notte, invece, ha svaligiato il Panda Market di San Fior portandosi via la cassaforte. Di sicuro i rapinatori avevano eseguito dei sopralluoghi prima di entrare in azione. E in queste ore le attenzione degli inquirenti si starebbero concentrando in particolare sul volto di un cliente entrato nella sala slot pochi giorni prima del blitz e immortalato dalle telecamere a circuito chiuso del locale. L'uomo indossava le stesse scarpe di uno dei banditi responsabili dell'assalto di sabato sera e anche la sua corporatura inviterebbe a ipotizzare che si tratti della stessa persona. Ma c'è un altro elemento che potrebbe aprire un'ulteriore pista investigativa: quella relativa a un soggetto che, davanti a un'altra sala slot della zona, il Lady Bug, martedì della scorsa settimana, avrebbe chiesto informazioni a un passante circa la collocazione dei punti scommessa di Oderzo. «Sono un camionista, mi piace scommettere, e quando passo da queste parti vorrei fermarmi per fare qualche puntata» avrebbe detto dopo essere sceso da una Citroen.


A COLPO SICURO


Quel che è certo è che i banditi, tre entrati nella sala slot più il quarto alla guida dell'auto usata della fuga, sapevano bene come muoversi: avevano capito che l'unico modo per entrare era dalla porta principale con il personale all'interno visto che la sala slot è blindata proprio per evitare incursioni. E sono andati a colpo sicuro, svuotando le casse del bar, della tabaccheria e l'incasso della sala slot. 

 

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Il Gazzettino