Taglia il braccialetto elettronico, evade dai domiciliari e rapina una giovana donna: preso

Un intervento della Polizia in via Manzoni
ROVIGO - Una rapina violenta, con una giovane donna che gestisce uno dei bar di piazza Vittorio Emanuele, afferrata per il collo in via Manzoni, mentre stava tornando a casa,...

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ROVIGO - Una rapina violenta, con una giovane donna che gestisce uno dei bar di piazza Vittorio Emanuele, afferrata per il collo in via Manzoni, mentre stava tornando a casa, dopo il lavoro, e costretta a consegnare tutti i soldi che aveva con sé: l’incasso della giornata. E non solo la paura per la vittima è stata davvero tanta, ma anche le conseguenze dell’aggressione fisica non sono state banali, tanto che la donna, sotto shock, solo la mattina dopo ha trovato il coraggio, dopo essersi confidata con il compagno, di denunciare l’accaduto e dopo essersi recata al Pronto soccorso, si è rivolta alla Polizia.



L’EPISODIO

Il fatto risale allo scorso 16 novembre, ma sale solo ora alla ribalta delle cronache, mai illustrata alla stampa. E il motivo per cui questo gravissimo fatto, avvenuto in pieno centro alle 21.30, viene alla luce, è perché il responsabile, che nonostante i pochi elementi a disposizione, la Terza sezione della Squadra mobile di Rovigo, con una serrata attività investigativa, era riuscita a individuare e che era poi finito ai domiciliari con braccialetto elettronico, era poi evaso, nella notte di Capodanno, venendo preso la mattina del primo gennaio, grazie all’intuito e allo spirito di osservazione di un poliziotto libero dal servizio che mentre si trovava nella stazione di Rovigo per tornare dai propri familiari, ha riconosciuto l’evaso che stava salendo su un treno, facendo immediatamente intervenire i colleghi della Squadra volanti, che lo hanno arrestato in flagranza per evasione.

IL COLPEVOLE

Si tratta di un giovane, residente a Rovigo, che nonostante l’età, ha già a suo carico svariati precedenti per reati contro il patrimonio. Il giorno dopo, nella direttissima, è stata ripristinata la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Tuttavia, sulla base della ricostruzione degli investigatori che ha confermato la gravità dell’evasione, i propositi di fuga e l’assenza di ogni traccia di ravvedimento è stato richiesto dal pm titolare del fascicolo, il sostituto procuratore Valeria Motta, l’aggravamento della misura, cosa che il giudice per le indagini preliminari Raffaele Belvederi ha pienamente accolto, sostituendo gli arresti domiciliari la custodia cautelare in carcere. Il giovane accusato della rapina è stato quindi poi subito accompagnato nella casa circondariale di Rovigo dal personale della Mobile.

La rapina è stata definita dagli stessi inquirenti «particolarmente violenta». Infatti l’uomo, dopo aver studiato nei giorni precedenti le abitudini della donna, ha atteso che rientrando verso casa, si allontanasse dalla zona più frequentata del centro, percorrendo via Manzoni, quella dove sorgeva il cinema Odeon, sul retro di Comune, Provincia e Prefettura. Poi, constatato che ci fosse nessuno, l’ha afferrata alle spalle, per il collo, esercitando una pressione sempre più forte, costringendola a consegnargli l’incasso di giornata che aveva nel portafoglio. Viste le evidenze investigative e considerata la pericolosità del soggetto, il pm aveva chiesto e ottenuto il 6 dicembre dal gip la misura degli arresti domiciliari, con monitoraggio attraverso braccialetto elettronico per il reato di rapina aggravata. Ma la notte di San Silvestro, dopo aver tagliato e asportato il braccialetto elettronico, si è allontanato dall’abitazione violando la misura cautelare, tentando la fuga verso un’altra provincia. Ma venendo fermato alla stazione prima che riuscisse a salire sul treno.
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Il Gazzettino