PORDENONE - Postini che passano ormai una volta alla settimana, se non ogni due. Lettere - quando non bollette o referti di esami ospedalieri - che arrivano con oltre un mese di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
RECAPITO GIORNALIERO
La richiesta numero uno è il ripristino della consegna giornaliera - e non a giorni alterni, che di fatto si è ormai trasformata in settimanale, a sentire i primi cittadini dei comuni più piccoli - della corrispondenza. Su questa questione l’esposto annunciato all’indirizzo dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato sarebbe già partito. Ma la battaglia dei sindaci non intende fermarsi a questo. I rappresentanti dei municipi stanno pensando a una possibile class action, cioé un’azione legale civile collettiva da parte di diverse comunità locali. Ma le azioni che potrebbero mettere in campo sono anche altre. L’obiettivo è quello di ritrovarsi - un primo incontro è già in agenda per sabato prossimo - per mettere a punto un piano al fine di rendere più efficaci gli interventi. Oltre ai Comuni di San Giorgio della Richinvelda, San Martino al Tagliamento, Vito d’Asio, Vivaro sono stati interessati anche i municipi di Cavasso Nuovo, Vajont, Fontanafredda, Brugnera e Zoppola. «Ci stiamo coordinando - sottolinea Markus Maurmair - e i problemi sono comuni. È impressionante come dopo l’appello lanciato decine e decine di cittadini-utenti abbiano chiamato per raccontare episodi di disagi e per spronarci a proseguire su questa strada».
ALTRI MUNICIPI
«I problemi - sottolinea Silvano Romanin, sindaco di Cavasso Nuovo - non riguardano solo i ritardi nel recapito. Nel nostro caso riguardano anche lo stesso ufficio postale e il personale. Nel giorno in cui i pensionati ritirano la pensione si formano lunghe code poiché c’è un solo impiegato. Mentre in altre giornate, quando non servirebbe, arrivano i rinforzi e si ritrovano in due. L’ho più volte fatto presente alla direzione di Poste, credo sia solo un fatto organizzativo cui si potrebbe porre rimedio. Inoltre - aggiunge il sindaco - avevamo fatto richiesta - come ci era stato detto dalle stesse Poste del Postamat Atm. Per la nostra comunità sarebbe molto utile, ma dopo la richiesta è passato parecchio tempo e nulla si è mosso». E anche a Vajont non mancano disagi. «Spesso raccolgo - afferma la sindaca Lavinia Corona - manifestazioni di disagio da miei concittadini. I ritardi nel recapito ci sono. Così ci sono disagi nei tempi delle raccomandate che costano pure molto. La cosa che fa arrabbiare è che con utili miliardari non vengono fatti investimenti sul territorio in personale. È inutile allora che la società ci chiamino alle “parate romane” se poi le cose non cambiano nei territori. Se poi Poste vuole fare business, anziché servizio pubblico universale, è legittimo. Ma allora lo dica e non con soldi pubblici». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino