ROVIGO - Una lussuosa Porsche Cayenne parcheggiata in uno spazio riservato alle persone con invalidità. Già questo di per sé appare come un fatto che...
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Gli agenti addetti al servizio di vigilanza hanno immediatamente notato il parcheggio sospetto e hanno così chiesto ai colleghi dell'ufficio verbali della Sezione di Polizia stradale di controllare se la lussuosa auto avesse esposto un permesso alla sosta nello spazio riservato ai disabili. Ma il contrassegno non c'era. E, avendo visto che il proprietario era entrato nell'Ufficio immigrazione, è stato quindi rintracciato ed invitato a spostare la propria macchina.
IRREMOVIBILE
Tutto finito? Nient'affatto. Il bello, si fa per dire, di questa storia, infatti, deve ancora arrivare. Perché l'automobilista indisciplinato, una volta richiamato al rispetto delle regole e a parcheggiare correttamente, non è affatto corso a spostare l'auto. Nonostante si trovasse, per l'appunto, proprio di fronte alla Questura e in Questura dovesse svolgere delle pratiche burocratiche. L'uomo infatti ha iniziato ad accampare una serie di scuse per rifiutarsi di spostare la propria macchina, facendo sgranare gli occhi agli agenti presenti che non sembravano credere alle proprie orecchie. Di fronte a tanta ostinazione, il personale della Stradale ha provveduto a fargli spostare di gran carriera la Porsche, oltre a chiedergli di esibire i documenti personali e quelli dell'auto mentre gli veniva notificata la violazione del divieto di sosta.
AUTO PIGNORATA
E qui l'inaspettato, colpo di scena: dagli accertamenti è infatti venuto fuori che sull'auto in questione gravava un pignoramento per un debito con l'Agenzia delle Entrate di 256mila euro. Una conferma del totale senso di impunità dell'uomo, al quale, oltre alla sanzione amministrativa per il divieto di sosta, il personale dell'ufficio verbali ha sottoposta a fermo la Porsche, che è stata poi caricata con un carro attrezzi per essere poi messa a disposizione dell'Istituto vendite giudiziarie di Rovigo per la parte di competenza. E il cinese impertinente è così rimasto a piedi.
Francesco Campi Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino