Professori in fuga dalla scuola: «A settembre un grande caos»

Il sindacato: inizio anno scolastico ad alto rischio
PORDENONE - Inizio dell’anno scolastico a rischio caos a causa dei pensionamenti. A lanciare l’allarme è il sindacato  alla luce dei numerosi pensionamenti...

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PORDENONE - Inizio dell’anno scolastico a rischio caos a causa dei pensionamenti. A lanciare l’allarme è il sindacato  alla luce dei numerosi pensionamenti che colpiscono tutti i settori, compresa la scuola: in provincia di Pordenone sono infatti 219 i posti lasciati liberi fra docenti e personale Ata. «Era stato firmato l’accordo con il Governo, ma al momento non c’è ancora niente», spiega il segretario provinciale Mario Bellomo. Il riferimento è all’intesa sottoscritta nel mese di giugno per la stabilizzazione dei precari, che però non ha ancora trovato applicazione.  «Ci troveremo di fronte - continua Bellomo assieme a Gianfranco Dall’Agnese - all’ennesimo caos di inizio anno scolastico, con un valzer di supplenti. Ma con numeri ancora maggiori rispetto agli anni passati. L’Ufficio scolastico ha annunciato che fra il 5 e il 9 agosto saranno effettuate le nomine in ruolo, ma molte graduatorie sono esaurite. Si dovrà dunque ricorrere ai precari, che però non garantiscono la continuità didattica. Le nomine avverranno probabilmente a settembre, con molto ritardo e con nessuna garanzia di continuità didattica». Per diversi istituti, accanto alla questione degli organici c’è quella degli spazi. Fra questi, il liceo artistico “Galvani” di Cordenons”, per il quale l’Uti del Noncello ha recentemente firmato il contratto d’affitto per sistemare temporaneamente una decina di classi nell’immobile che si trova sul retro dell’Hotel Santin, a Pordenone. «Abbiamo condiviso la decisione del sindaco di Cordenons Andrea Delle Vedove della sistemazione in quel sito - commenta Bellomo -, ma a condizione che poi si proceda alla ristrutturazione dell’immobile di via Goetta». 

LE SEDI

Ma i problemi di spazi riguardano numerosi istituti superiori, e il sindacato guarda a una soluzione a lungo termine come quella di realizzare un polo, per esempio in Comina, nel quale collocare diversi istituti superiori: «L’idea di realizzare un polo scolastico di questo tipo - spiega Bellomo - sarebbe indice di una visione politica che vada un po’ più in là del proprio naso, perché attualmente si continuano a spendere soldi per tappare buchi qua e là e pagare affitti. Sarebbe ora di affrontare la questione individuando un’area nella quale collocare una serie di nuovi edifici scolastici, realizzando una vera e propria cittadella dello studio». Il sindacato interviene anche sulla proposta, avanzata dal consigliere regionale Alessandro Basso (Fratelli d’Italia), di un liceo musicale a Sacile: «Abbiamo apprezzato l’uscita del consigliere Basso - commenta Bellomo -, anche perché la prima richiesta per un liceo musicale a Sacile risale ormai a 25 anni fa e all’allora preside Paolo Brugnacca. L’istituto giusto sarebbe il liceo “Pujati”, ma ci deve essere prima un percorso che coinvolga la scuola. Va bene sollevare il problema, ma al momento non c’è una richiesta di questo tipo». “Secondo me - aggiunge Gianfranco Dell’Agnese -, sarebbe importante che anche le amministrazioni comunali intervenissero con una proposta». Infine la frecciata: «Confermiamo l’apprezzamento per questa uscita del consigliere Basso, ma avremmo gradito un suo intervento anche sulla questione dell’assegnazione dell’organico all’Istituto comprensivo di Sacile». E l’intervento del consigliere Basso è richiesto anche su un’altra questione: «L’Ipsia di Brugnera è una scuola in crescita e ha diritto a riacquistare la sua autonomia». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino