PORDENONE - Sale la preoccupazione per la gestione della sorveglianza delle scuole sia per arginare il giro di droga che circola in diversi istituti, sia in seguito al...
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LA SORVEGLIANZA
“I corridoi non sono sorvegliati durante tutte le ore scolastiche e nel giro di dieci anni vi è stato il taglio di oltre mille collaboratori scolastici”, ha tuonato Gianfranco Dall’Agnese della Flc-Cgil. Venerdì prossimo all’istituto Mattiussi è stata indetta un’assemblea unitaria di Cgil, Cisl, Snals, Gilda per affrontare i problemi della sicurezza delle scuole. I docenti stanno manifestando in questi giorni preoccupazione perché gli studenti non si possono controllare tutto il tempo. Un solo docente per 25-30 studenti è troppo poco, ma se tante sono state le promesse politiche per ridurre il numero di allievi per classe, nulla è stato fatto, così non è raro trovare classi da trenta ragazzi.
IL PERSONALE
«E’ necessario – ha puntualizzato Bellomo – contrastare le classi pollaio per ragioni di sicurezza, ma anche aumentare il personale Ata, sono necessari almeno due collaboratori scolastici in più per ogni scuola, ovvero un’ottantina nel pordenonese e una quarantina di amministrativi, minimo uno per scuola, dato che si devono sobbarcare pratiche di competenza dell’Inps, come le liquidazioni del personale”. Il sistema arranca e il pericolo è in agguato. Alcune scuole sono corse ai ripari facendo doppi turni di sorveglianza settimanali ai docenti durante la ricreazione, ma quel preoccupa è proprio l’uscita degli studenti dalla classe. In quel momento senza sorveglianza potrebbe accadere di tutto. Sarebbe opportuna una task-force, ma soprattutto nuovi investimenti nella scuola. “Non ultimo – riferisce il sindacalista Dall’Agnese – i dirigenti scolastici devono chiedere e ottenere sicurezza dai Comuni, facendosi recapitare l’agibilità delle scuole, nel caso di situazioni non a norma – anche dal punto di vista sismico – è utile denunciare l’irregolarità”. Nel frattempo, si arranca a vista.
Sara Carnelos
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Il Gazzettino