Nuove accuse per Fabio Gaiatto, il 48enne di Portogruaro che ha raccolto abusivamente risparmi per 72,6 milioni di euro per investirli nel mercato valutario, ha distribuito 4,7...
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Il nuovo filone d’indagine nasce perquisendo la casa di Gaiatto a Portovecchio. I finanzieri avevano trovato un prospetto con tutti i riferimenti dei clienti a cui erano stati dati in prestito i soldi: importi, maxi rate e rate da pagare. Il meccanismo ricostruito è il seguente. Gaiatto incassava i soldi destinati al forex e li dirottava ai clienti che avevano bisogno di un prestito. Faceva sottoscrivere un contratto in cui veniva indicato importo da finanziare, rate e tempi della restituzione. Il cliente doveva sottoscrivere una cambiale di diritto croato a garanzia della restituzione e, prima di ricevere il finanziamento, doveva versare una maxi rata, pari al 30/35% dell’importo da finanziare, alla Venice croata, società che non risulta iscritta nell’albo di vigilanza e che pertanto agiva abusivamente. A quel punto la società erogava il prestito. Ai clienti, secondo quanto accertato dalla Finanza, veniva detto che la maxi rata sarebbe stata investita nelle piattaforme forex della Venice Investment: con i rendimenti i clienti potevano abbattere il capitale da restituire, mentre Gaiatto otteneva la provvigione.
Gli accertamenti bancari sui conti correnti delle società hanno permesso di accertare bonifici bancari per 9,9 milioni, una somma che strada facendo è lievitata a 11 milioni, importo per il quale la Procura aveva chiesto il sequestro, in quanto si tratta di denaro interamente autoriciclato. Il gip ha invece disposto i “sigilli” per 6,7 milioni (di cui 1,9 milioni sarebbero già stati restituiti) a carico della Venice croata. È nei conti oltreconfine che bisognerà cercare il denaro dei risparmiatori. L’importo contestato a Gaiatto, invece, resta di 11 milioni.
La truffa ha dimensioni colossali. Per gli investigatori non è facile muoversi nell’intricato mondo di società creato da Gaiatto. Al vertice c’è la Venice Investment Holding Llc, con sede in Delaware (Stati Uniti), che possiede al 100% la Venice Investment Group Ltd, la società di cui Gaiatto è direttore e che ha sede a Londra. I prestiti venivano erogati attraverso altre tre società: la Venice Investment Holding Ltd di Londra interamente di proprietà di Gaiatto; la Venice Investment Group doo con sede i Croazia e posseduta totalmente da Venice Investment Ltd; infine, la Studio Holding doo con sede in Croazia, posseduta al 100% da G&G Golden Star Ltd (sede a londra) e amministrata da Najima Romani, compagna di Gaiatto attualmente ai domiciliari. Completano il quadro la Venice Investment Group doo slovena, che appartiene alla Ltd, e la Venice Invest & Consulting Group Llp, società che Gaiatto ha creato a Londra, sempre allo stesso indirizzo di Wenlock road. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino