PORDENONE - Dodici, alcuni giorni quindici persone senza un tetto sotto il quale ripararsi nelle notti che diventano sempre più fredde. Stranieri regolari o in attesa del...
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I NUMERI
La Croce rossa pordenonese gestisce decine di casi di marginalità sociale e di povertà, ma le persone che presentano problemi più gravi sono una dozzina, con picchi di quindici. Non sempre si tratta di presenze fisse con un radicamento sul territorio, ma ci sono anche casi “storici”. I senzatetto di Pordenone, come si evince dalle testimonianze di alcuni volontari della Croce rossa, che costituiscono la prima linea della gestione delle difficoltà sociali, dormono sia nella zona dello stadio Bottecchia (si tratta di poche unità, quasi “invisibili” e mai protagonisti di episodi contrari al senso civico o alla legge) oppure nei sottoscala riparati dal vento. «Le persone che gestiamo quotidianamente - ha raccontato ancora Antonaglia - sono perlopiù stranieri con il permesso di soggiorno in regola, ma che non riescono più a pagarsi un affitto a causa della perdita o della mancanza del lavoro. Alla Croce rossa non stiamo attenti al colore della pelle o alla nazionalità: da noi tutti trovano un aiuto». Nella sede del comitato di via Cappuccini, il picco delle presenze si registra attorno alle 18.30, quando aprono i battenti del servizio mensa, che offre un pasto caldo per cena alle persone in difficoltà. Lo sportello serve anche per usufruire dei servizi igienici. È sempre attivo, inoltre, il servizio di recapito delle borse della spesa a beneficio delle persone in crisi, mentre le suore di Sacile contribuiscono con i pasti diurni per aiutare anche chi vive sulle sponde del Livenza. Ma per salvare dal freddo i veri senzatetto sarà necessario rimettere in marcia le unità di strada. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino