Nonna Nadia eletta a sua insaputa: «Sì, l'ho saputo dal Gazzettino...»

Bruna Pizzol
VENEZIA - Correva l'anno 1993 quando «Pizzol Nadia in Salvadori» otteneva 7 preferenze nella lista Lega Nord-Liga Veneta alle Comunali di Marcon. Un quarto di...

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VENEZIA - Correva l'anno 1993 quando «Pizzol Nadia in Salvadori» otteneva 7 preferenze nella lista Lega Nord-Liga Veneta alle Comunali di Marcon. Un quarto di secolo dopo, quella militante è andata in pensione ed è diventata nonna, ma soprattutto sta per essere proclamata senatrice della Repubblica. A sua insaputa, verrebbe da dire, dal momento che l'elezione della 65enne è stata accertata al termine dei farraginosi calcoli degli azzeccagarbugli del Rosatellum, tant'è che la veterana non c'era lunedì pomeriggio al primo raduno dei neo-parlamentari a Treviso con Da Re e  Zaia: «Nessuno mi aveva ancora detto nulla, l'ho appreso dopo leggendo il sito del Gazzettino».

 
Nadia Pizzol è spontanea: «Spero proprio di rimanere come sono, coerente e concreta, anche adesso che dovrò andare a Roma» confida lei che finora era solo capogruppo del Carroccio nel suo paese, dove proprio 25 anni fa aveva fondato la sezione. «Mi ero iscritta nel 1992 a Mestre e c'era un grande entusiasmo. Così l'anno dopo, insieme a Luigi Tolomio che ancora oggi è consigliere comunale, avevamo deciso di organizzarci. Ho perso il conto dei gazebo che abbiamo montato e delle battaglie che abbiamo combattuto. Ne cito una per tutte, l'ultima, cioè la campagna per il referendum del 22 ottobre».

Chi l'avrebbe mai detto? Inserita nel listino proporzionale del collegio plurinominale Veneto 1, quarta di 4, sembrava la classica candidatura di testimonianza. Poi però la Lega ha preso così tanti voti che nel Veneto 2 i candidati sono andati presto esauriti: due risultavano già eletti all'uninominale e gli altri due non bastavano a soddisfare l'esigenza di coprire i tre seggi che spettavano al partito. «Con il passare delle ore confida un po' il sospetto mi era venuto, perché vedevo che i risultati dello spoglio ci davano un sacco di preferenze, com'era successo quella volta negli anni 90 in cui io ero rappresentante di lista e nel seggio di Marcon la Lega incassò il 100% dei voti. Però nessuno mi diceva niente, sicché sapevo della conferenza stampa nel pomeriggio con tutti gli eletti, ma non mi sono permessa di andarci: non mi pareva il caso di mettermi in mostra, senza avere nessuna certezza». Ma verso sera è arrivata la telefonata di un cronista: sul Gazzettino.it c'era il suo nome. «A quel punto ho mandato un messaggio al vicegovernatore Forcolin. Mi ha confermato tutto». E chiude: «Ricevo cittadini, raccolgo segnalazioni, cerco soluzioni, dal senso unico allo specchio per il dare precedenza. Anche se non ne condivido fino in fondo il comportamento, mi ispiro a Giancarlo Gentilini». Ora però c'è da organizzare l'approdo a Roma. «Ho già sentito la Giorgia e la Ketty (Andreuzza e Fogliani, elette alla Camera, ndr.), credo che ci muoveremo insieme. Mi sa che l'elezione a senatrice mi cambierà la vita, ma conto di restare quella di sempre...».


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Il Gazzettino