Denuncia i ladri, pestato dagli amici della baby gang per vendetta

l'intervento della Polizia ieri in via Poerio
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MESTRE -  Sfrontati fino all'inverosimile. Tanto da tentare un colpo in pieno giorno, davanti all'M9, sotto gli occhi di tutti. Forse l'obiettivo non era nemmeno il furto in sé, ma la bravata, dimostrare il loro senso di impunità. Però, alla baby gang, questa volta è andata male: due di loro sono stati arrestati dalla polizia locale mentre stavano cercando di rubare un monopattino elettrico e un terzo è stato denunciato. Finita qui? Nemmeno per sogno. Il resto del branco, un paio d'ore più tardi, è uscito in spedizione per cercare uno dei ragazzi che si era messo in mezzo tra il gruppo e la loro impresa. Una volta individuato, l'hanno malmentato a pugni e sberle. 


IL TENTATO FURTO Succede poco dopo le 16, in via Poerio, davanti al museo del 900. Sono in tre, tutti mestrini di 18, 17 e 14 anni. I ragazzini vedono il monopattino legato a uno stallo per biciclette, e si mettono al lavoro per spezzare il lucchetto con il cavalletto di una bicicletta. Il gruppetto è conosciuto, hanno già precedenti. Fanno parte di una delle baby gang più chiacchierate della città, le cui scorribande, nei mesi scorsi, hanno costretto le forze dell'ordine a intervenire più volte. In quel momento, però, un gruppo di coetanei li vede e cerca di fermarli. Partono le minacce e gli avvertimenti. «State alla larga, fatevi gli affari vostri». I ragazzini, però, non si girano dall'altra parte e chiamano la polizia locale. Gli agenti del nucleo Sicurezza urbana arrivano in pochi minuti, e li scoprono proprio con le mani nel sacco. Per due di loro, il maggiorenne e il 17enne, scatta l'arresto per tentato furto pluriaggravato. Mentre il terzo, il 14enne, viene denunciato alla procura dei minori. Tutti e tre, come risulta dallo storico della polizia, hanno precedenti per reati contro il patrimonio.


VENDETTA Ma il pomeriggio di follia della banda non finisce qui. Un paio d'ore dopo, infatti, il resto della banda si mette alla ricerca delle spie che avevano dato l'allarme alla polizia locale. Una frangia della baby gang ne individua uno: pugni e sberle per fargliela pagare, e poi via di corsa. Il ragazzo aggredito chiama il 113. Adesso, sulle tracce dei compari del terzetto ci sono le volanti della polizia di Stato. Questo gruppo ricorda un'altra banda di minori terribili che, quattro anni fa, aveva preso di mira soprattutto i cittadini stranieri. Un'operazione della squadra mobile di Venezia aveva portato a tre arresti e nove indagati, tutti giovanissimi dai 13 ai 18 anni. 

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Il Gazzettino