VENEZIA - In occasione dell'insediamento della Consulta per l'autonomia, il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha parlato di Pedemontana Veneta, la superstrada veneta...
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Fonti di Sis, l'azienda che si è aggiudicata la realizzazione dell'opera che collegherà Montecchio Maggiore a Spresiano, danno per imminente il closing finanziario. Questione di giorni al massimo di settimane. Il termine ultimo per il closing rimane però il 27 gennaio 2018: in base alla "nuova" convenzione con la Regione Veneto se entro quella data Sis non riuscirà a trovare i soldi per completare l'opera, la concessione se la sarà revocata. A quel punto la Regione dovrà trovare un nuovo costruttore.
Secondo l'opposizione in Consiglio regionale, Pd e Movimento 5 Stelle, le garanzie date dal concessionario Sis sono insufficienti: «Ha più volte dimostrato la sua inaffidabilità - ha detta il capogruppo dem, Stefano Fracasso - Siamo di fronte a continui rinvii del closing».
Va anche detto che con la nuova convenzione la Regione Veneto ha contribuito alla realizzazione dell’opera con 300 milioni: un mutuo di 140 milioni che si comincerà a pagare nel 2018 e un secondo mutuo di 160 milioni che scatterà nel 2019. L’anno prossimo, dunque, verrà pagata la prima rata da 7,5 milioni del mutuo contratto per consentire il completamento dell’opera. Domanda: se Sis non riuscisse a avere il finanziamento per completare l’opera, la Regione avrebbe buttato via 300 milioni? «Sono soldi che servono per indennizzare gli espropri e le imprese sub-appaltatrici», ha già spiegato l’assessore regionale al Bilancio Gianluca Forcolin.
In casa Sis viene aggiunto che, non solo i lavori procedono regolarmente, ma finora per la Pedemontana è stato speso un miliardo di euro: 560 milioni messi dalla Regione e 440 da Sis cui vanno aggiunte, a carico dei privati, linee fidejussorie per ulteriori 150 milioni di euro.
Il cambio della concessione da parte della Regione Veneto è stato contestato dal gruppo Salini Impregilo che all’epoca aveva partecipato alla gara e aveva perso l’aggiudicazione. Secondo Salini Impregilo, viste le modifiche, la Regione avrebbe dovuto indire una nuova gara. Di qui il ricorso al Tar.
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Il Gazzettino