Non accetta il codice bianco e aggredisce l'infermiera del Pronto soccorso, la professionista "salvata" dall'intervento di altri pazienti

È accaduto all'ospedale di Pordenone. L’uomo voleva che gli fosse assegnato un codice più urgente. Urlava e minacciava

Non accetta il codice bianco e aggredisce l'infermiera del Pronto soccorso, la professionista "salvata" dall'intervento di altri pazienti
PORDENONE - Pronto soccorso di Pordenone, sono i giorni del caldo africano e per tanti anche delle vacanze. È pieno agosto, la seconda metà. In città...

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PORDENONE - Pronto soccorso di Pordenone, sono i giorni del caldo africano e per tanti anche delle vacanze. È pieno agosto, la seconda metà. In città c’è poca gente, ma in ospedale ovviamente si lavora. Non ci sono chiusure per l’emergenza. I turni sono all’osso, un miracolo averli perfino compilati non lasciando buchi. Al triage, cioè al primo filtro del reparto, un’infermiera. Diventerà l’ennesimo bersaglio di una tentata aggressione: prima verbalmente violenta, poi quella fisica evitata solo grazie all’intervento delle altre persone in attesa. Il protagonista? Un paziente - di nazionalità italiana - che semplicemente non era d’accordo con il codice di gravità assegnatogli dai professionisti che avevano valutato le sue condizioni.

 
COS’È SUCCESSO
Minacce, urla, frasi violente. Per pochi ma pregnanti minuti il Pronto soccorso di Pordenone a metà agosto si è trasformato di nuovo in un ring. E dall’altra parte della barricata c’era ancora una volta una professionista - in questo caso un’infermiera dell’AsFo - che stava solo facendo il suo lavoro al meglio. All’uomo che aveva davanti al triage, però, evidentemente il codice bianco assegnato non andava giù. «Dovete cambiarmelo, voglio essere visitato con urgenza», urlava. L’uomo, come riportato anche dai vertici dell’Ordine delle professioni infermieristiche - informati della vicenda dopo pochi giorni - si è fatto via via più minaccioso. Ha insultato l’infermiera che aveva di fronte nell’area del triage, continuando a pretendere un codice più urgente per i problemi che lamentava. Fino all’epilogo, fortunatamente un lieto fine. «L’uomo si stava avvicinando all’infermiera - spiegano ancora dalla stanza dei bottoni dell’Ordine - e lo faceva con le classiche movenze che portano ad un’aggressione». Determinante, però, l’intervento degli altri pazienti che si trovavano in Pronto soccorso. Assieme, collaborando, hanno fatto desistere l’uomo, che finalmente si è calmato. «Di situazioni del genere - ha spiegato Luciano Clarizia, presidente dell’Ordine - ne vediamo purtroppo ancora molte. Le aggressioni verbali sono all’ordine del giorno».

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L’INIZIATIVA


Intanto l’Azienda sanitaria ha nominato la relatrice di un corso rivolto proprio agli operatori sanitari a rischio aggressione. Si chiama “Il rischio aggressioni sul posto di lavoro: la gestione dello stress e delle emozioni nel rapporto con l’utente interno ed esterno”. La dottoressa Tiziana Furlan è stata nominata docente e il suo compito sarà quello di guidare i dipendenti dell’Azienda sanitaria del Friuli Occidentale nel percorso di gestione dei rischi e dello stress. Nel suo curriculum, ad esempio, ci sono il sostegno psicologico per i lavoratori finalizzato al loro benessere psicoemotivo; la valutazione, rilevazione e monitoraggio dello stato di benessere dei lavoratori e del rischio stress lavoro correlato; progettazione ed erogazione di percorsi formativi per l’empowerment dell’operatore in tema di prevenzione dello stress, competenze relazionali e comunicative, benessere dell’operatore; attivazione e gestione di focus group come approfondimento d’indagine sulle situazioni di disagio emerse in sede di valutazione.

 

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Il Gazzettino