Infermiera aggredita in Pronto Soccorso, «Non solo paghe basse e orari massacranti, si rischia l'incolumità fisica»

Cresce la preoccupazione dopo l'episodio avvenuto all'ospedale Santa Maria degli Angeli

Infermiera aggredita in Pronto Soccorso, «Non solo paghe basse e orari massacranti, si rischia l'incolumità fisica»
PORDENONE - Ha provocato sdegno e scalpore la notizia dell’ennesima tentata aggressione nei confronti di una professionista della sanità all’ospedale Santa...

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PORDENONE - Ha provocato sdegno e scalpore la notizia dell’ennesima tentata aggressione nei confronti di una professionista della sanità all’ospedale Santa Maria degli Angeli. «Il Partito democratico di Pordenone esprime la massima solidarietà al personale sanitario dell’AsFo. L’ennesimo episodio di violenza verbale ai danni di un’infermiera avvenuto pochi giorni fa al Pronto soccorso dell’ospedale civile, causato dai tempi di attesa insostenibili, evidenzia una volta di più la situazione disastrosa in cui versa la nostra sanità territoriale.

Oltre ai turni massacranti, alla carenza cronica di personale e a un riconoscimento economico a volte tardivo e non sempre adeguato, il personale sanitario rischia perfino la propria incolumità. In uno scenario di questo tipo, aggravato peraltro dalla continua fuga di medici e infermieri verso la sanità privata o verso altre aziende sanitarie pubbliche, supplita solo parzialmente dall’ingaggio di professionisti argentini, amareggia la totale inerzia delle istituzioni politiche locali e regionale. Negli ultimi anni, nonostante il progressivo degrado dei servizi sanitari, chi governa la Regione non è stato in grado di risolvere nessuno dei problemi cronici che anzi sono andati via via peggiorando: liste di attesa interminabili, personale ridotto all’osso, interi reparti a rischio chiusura. Chiediamo almeno ci si preoccupi di garantire la sicurezza degli operatori sanitari che svolgono un servizio essenziale per i cittadini. Diversamente, il futuro che attende buona parte dei cittadini pordenonesi e friulani sarà sempre più critico: da una parte una minoranza abbiente che potrà permettersi una sanità privata e di qualità, dall’altra la maggioranza della popolazione a cui toccherà una sanità di serie B».
Nel dettaglio, l’infermiera minacciata al Pronto soccorso dell’ospedale di Pordenone è stata difesa dai pazienti che stavano attendendo diligentemente il loro turno.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino