PORDENONE - Ha provocato sdegno e scalpore la notizia dell’ennesima tentata aggressione nei confronti di una professionista della sanità all’ospedale Santa...
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Oltre ai turni massacranti, alla carenza cronica di personale e a un riconoscimento economico a volte tardivo e non sempre adeguato, il personale sanitario rischia perfino la propria incolumità. In uno scenario di questo tipo, aggravato peraltro dalla continua fuga di medici e infermieri verso la sanità privata o verso altre aziende sanitarie pubbliche, supplita solo parzialmente dall’ingaggio di professionisti argentini, amareggia la totale inerzia delle istituzioni politiche locali e regionale. Negli ultimi anni, nonostante il progressivo degrado dei servizi sanitari, chi governa la Regione non è stato in grado di risolvere nessuno dei problemi cronici che anzi sono andati via via peggiorando: liste di attesa interminabili, personale ridotto all’osso, interi reparti a rischio chiusura. Chiediamo almeno ci si preoccupi di garantire la sicurezza degli operatori sanitari che svolgono un servizio essenziale per i cittadini. Diversamente, il futuro che attende buona parte dei cittadini pordenonesi e friulani sarà sempre più critico: da una parte una minoranza abbiente che potrà permettersi una sanità privata e di qualità, dall’altra la maggioranza della popolazione a cui toccherà una sanità di serie B».
Nel dettaglio, l’infermiera minacciata al Pronto soccorso dell’ospedale di Pordenone è stata difesa dai pazienti che stavano attendendo diligentemente il loro turno. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino