Calci, insulti e oggetti lanciati ovunque: infermiera aggredita da un detenuto

Infermiera aggredita al Rems
MANIAGO - Un ospite della Rems di Maniago (la residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza di via Colle, inaugurata a dicembre dello scorso anno) ha aggredito...

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MANIAGO - Un ospite della Rems di Maniago (la residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza di via Colle, inaugurata a dicembre dello scorso anno) ha aggredito un'infermiera in servizio, nella serata di mercoledì,9 novembre. La donna non ha subito lesioni per le quali necessitasse l'intervento del 118, ma era sotto choc ed è stata subito soccorsa e aiutata dai colleghi, che hanno immobilizzato l'aggressore in attesa dell'arrivo delle forze dell'ordine.


«Una nostra collega è stata aggredita fisicamente e verbalmente: un paziente della Rems le ha tirato un calcio e ha messo a soqquadro l'ufficio infermieristico e la cucina . ha spiegato il segretario provinciale del Nursind, Gianluca Altavilla - Gli altri pazienti erano molto spaventati anche perché l'uomo ha continuato a essere verbalmente aggressivo sino all'arrivo dei Carabinieri. Alla loro vista, la tensione si è allentata. Quindi è stato possibile somministrare al soggetto, che aveva dato in escandescenze, la terapia farmacologica e farlo ricoverare nel reparto di Psichiatria dell'ospedale». Un caso non isolato, come ha messo in evidenza Altavilla.

I PRECEDENTI
«Si tratta della sesta aggressione importante da quanto è stata aperta la Rems ha dichiarato, sottolineando, quindi, come la cadenza sia praticamente bimestrale -. Gli operatori lamentano poca attenzione nei loro confronti. Si sentono soli e non supportati. Nonostante le nuove assunzioni, alla Rems di Maniago non vuole andare nessuno. Ricordiamo che si tratta di una residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza, ossia una struttura sanitaria di accoglienza per gli autori di reati, affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi». Quindi l'istanza di intervento immediato per fare fronte a una situazione che preoccupa operatori e sindacato.
«Chiediamo alla direzione di accelerare i tempi di inserimento della guardia giurata, che deve essere presente sulle 24 ore», ha concluso Altavilla. Solo pochi mesi fa, infatti, era stato siglato un accordo per realizzare interventi di sicurezza passiva con recinzioni e telecamere, ma anche di difesa attiva con servizi guardiania insieme al coinvolgimento delle forze di polizia per il controllo coordinato del territorio. Lo avevano siglato Prefettura e Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per l'attività perimetrale di sicurezza e vigilanza esterna della Rems. L'intesa, a seguito del recente ammodernamento della struttura, rappresenta - secondo quanto hanno affermato a febbraio il Prefetto Domenico Lione e l'allora direttore generale di Asfo, Joseph Polimeni - un progetto pilota in ambito regionale che definisce due distinti profili di sicurezza: quello interno, di esclusiva competenza del Servizio Sanitario Regionale per il tramite dell'Azienda Sanitaria Friuli Occidentale, e quello esterno che prevede il coinvolgimento delle forze di polizia nell'ambito dell'attività di pattugliamento coordinato del territorio.

IL PROTOCOLLO


«L'apporto fornito dalle forze dell'ordine - si legge nel protocollo -, oltre ad elevare gli standard di sicurezza, contribuirà a rispondere alla domanda di sicurezza della cittadinanza locale connessa alla presenza della Rems nel territorio del maniaghese». Misure che gli operatori (e la cittadinanza) auspicano vengano introdotte con la massima urgenza. Alcuni anni fa, oltre 250 cittadini del quartiere interessato dalla struttura avevano sottoscritto una petizione per dire no alla realizzazione di una Casa di cura e custodia. Nel documento si chiedeva alla Regione «di individuare una diversa collocazione, fuori dai centri senza adeguata vigilanza come la piccola realtà di Maniago, in quanto ai residenti, agli operatori e agli stessi pazienti non è garantita l'idonea sicurezza».

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Il Gazzettino