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CONEGLIANO - Baby gang trevigiane si danno appuntamento nel supermercato Torri Verdi. C'è una percezione di insicurezza in diversi punti in città. Alla luce dell'escalation di episodi violenti registrati di recente, sempre più cittadini chiedono il supporto delle forze politiche per dare spazio alla propria preoccupazione. Si fa portavoce del disagio Francesca Di Gaspero, ex candidata sindaco di Noi per Conegliano e ora consigliere comunale, che durante la campagna elettorale aveva affrontato queste tematiche. Negli ultimi giorni, in particolare, ha rilevato un aumento di richieste per cambiare la situazione, raccogliendo una richiesta di aiuto. «Mi hanno fermato alcune signore che lavorano alle Torri Verdi, vicino al Monticano, perché sono molto spaventate - racconta Di Gaspero - Quando terminano il lavoro scendono nei garage, che sono accessibili ai clienti, e cercano di non andarci mai da sole, perché ultimamente i ragazzi che sostano sul Monticano si rifugiano lì sotto».
Allarme baby gang: «I cittadini sono preoccupati, la situazione è fuori controllo»
Molte altre persone si sono rivolte a lei, dicendole che il problema è fuori controllo e che le baby gang incutono timore sia di giorno che di notte. «Si dovrebbero reintrodurre i vigili di quartiere, che conoscono i residenti e, in via preventiva, possono monitorare la situazione, ma ci dovrebbe essere il supporto anche delle pattuglie - spiega Di Gaspero - Andrebbe fatto un lavoro sui quartieri con le persone che lo conoscono, con un vigile che parli con negozianti e abitanti, sappia riconoscere le persone e, al momento opportuno, possa intervenire, allertando le forze dell'ordine».
La situazione baby gang nel parcheggio intacca anche le attività commerciali
C'è poi la questione del commercio e Di Gaspero rileva: «Se Conegliano è deserta e i negozi chiudono, loro proliferano e entrano nelle parti centrali della città, come al Biscione, Corte delle Rose, ma anche verso la Fontana dei Cavalli». Il problema, secondo il consigliere, va affrontato a tutto tondo, nell'attesa di leggi più severe che potrebbero essere un deterrete. «Bisogna parlare con le persone che vivono la città, tenendo anche presente che questi ragazzi saranno gli adulti della società di domani e si deve dare la disponibilità a interloquire con loro coinvolgendo le scuole e le associazioni che si occupano di questi problemi».
Il Gazzettino