Scandalo nella sanità padovana, quel pagamento in nero della dottoressa Andrisani

PADOVA - (F.Capp.) Non sarà solo, il ginecologo Pietro Litta. Il percorso, disciplinare e a quanto pare giudiziario, è destinato a condividerlo con la collega...

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PADOVA - (F.Capp.) Non sarà solo, il ginecologo Pietro Litta. Il percorso, disciplinare e a quanto pare giudiziario, è destinato a condividerlo con la collega Alessandra Andrisani (nella foto) , da novembre scorso promossa a responsabile del Centro Pma (Unità operativa semplice di Procreazione medicalmente assistita) dell'Azienda ospedaliera di Padova, quand'era subentrata al collega Michele Gangemi, andato in pensione.






Secondo quanto mostrato dal programma Petrolio, sarebbe stata lei a porre l'alternativa dei 140 euro in nero, al posto di 180 con ricevuta, dopo una prima visita nell'ambito privato, propedeutica alla procreazione medicalmente assistita resa a una paziente veneta. Per l'intera giornata di ieri il cellulare della dottoressa ha suonato a vuoto. La professionista, incardinata nella Clinica ostetrico-ginecologica diretta da Giovanni Battista Nardelli, è moglie di Guido Ambrosini, altro volto noto della clinica, poi lasciata dopo lunghe beghe giudiziarie per andare a lavorare nel settore privato. Otto anni fa Andrisani finì anche lei coinvolta in un'inchiesta, poi archiviata per prescrizione...

 
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Il Gazzettino