PORDENONE - Basta dare un'occhiata al suo profilo Facebook per capire come questi due cani, che hanno fatto irruzione nella sua vita, abbiano fatto subito breccia nel suo...
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LA STORIALa mamma di Larka e Lucki, Carla De Biasio, viveva a Porcia dopo essere rimasta vedova; lei e il marito erano diplomatici e avevano lavorato sia a Roma che a Parigi. Quando è mancata per una malattia che non le ha concesso scampo, ha lasciato nelle disposizioni testamentarie la volontà che i suoi due cani, che per lei che non aveva avuto figli erano stati di grande compagnia, fossero adottati insieme, che non finissero in un canile. «Larka ha un pedigree di tutto rispetto - racconta Marco -, mentre Lucky è stata salvata dalla strada a Palermo. Era piena di rogna, non aveva quasi più pelo. Una mia amica l'ha soccorsa, curata fino a quando è stata adottata da Carla». Marco ha saputo della morte della donna proprio dalla sua amica, ha saputo di quei due cani disperati per la perdita subita che rischiavano di finire in gabbia. E non riusciva nemmeno a concepire che non potessero essere più coccolati, che non potessero più dormire in una casa e far parte di una famiglia. Così ci ha pensato e ripensato e, avuto il benestare di moglie e figlia, li ha portati a casa. Insieme.
LA NUOVA VITA«Le prime notti più di una volta mi sono alzato e sono sceso per coccolare Larka - ricorda Marco, che può vedere quello che accade in salotto grazie a una telecamera -: la vedevo alzarsi, girare e annusare come se cercasse qualcuno: si lamentava, sembrava piangesse. Mi stendevo vicino a lei e la accarezzavo finchè si calmava davanti al caminetto acceso, poi tornavo a dormire». Dopo i primi istanti di diffidenza, Larka e Lucky sembrano aver capito che quella di Marco è ora la loro nuova casa. Che ci sarà ancora chi li coccola, chi gioca con loro, chi li porta orgogliosamente in giro. «Sono educati, la loro mamma ha dedicato loro molto tempo e molte energie, lasciando tra quanti la conoscevano, indelebile, il ricordo di un amore smisurato. Una donna colta, con un infinito amore verso il prossimo e gli animali. Mi piace immaginare che possa vederli e che sia serena».
L'AVVOCATO«La sorte di Larka e Lucky, qualora Carla non avesse dato disposizioni anticipate sulla loro adozione - spiega l'avvocato Alessandra Marchi - , sarebbe stata il canile in attesa di essere adottati (cosa non scontata), magari separatamente. Carla, che amava infinitamente i suoi cani e li considerava a tutti gli effetti componenti della sua famiglia, ha messo in pratica quello che sostengo da sempre, ovvero l'importanza dei dopo di noi anche per gli animali». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino