Profughi, ormai in 370 alla Prandina I poliziotti: «Come nuova via Anelli»

Le tende aggiunte per ospitare i nuovi profughi
PADOVA - È diventata insostenibile la situazione all'ex caserma Prandina, la tendopoli è arrivata alla massima capienza. ...

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PADOVA - È diventata insostenibile la situazione all'ex caserma Prandina, la tendopoli è arrivata alla massima capienza.


Ieri sono arrivati altri 18 profughi e gli ospiti del centro di accoglienza di via Orsini sono giunti a quota 370. Tra loro una decina di donne isolate in una tenda.

Addirittura gli stessi immigrati raccontano di numeri ancora più alti di persone ospitate e del conseguente disagio. All'interno dell'area demaniale sono state innalzate altre tende per cercare di sistemare i nuovi arrivi.



Ieri pomeriggio molti di loro approfittando della giornata di sole, prima del temporale di metà pomeriggio, hanno disteso le brandine sotto gli alberi per riposare, altri sono usciti recandosi ai vicini giardini o verso il centro. Al Parco Prandina alcuni gruppi chiacchieravano tra loro. Fra questi una decina di giovani nigeriani, tra loro anche una ragazza, tutti fra i 20 ed i 24 anni.



Sulla vicenda Prandina interviene anche il sindaco Massimo Bitonci. «Il 2 settembre scade il contratto della cooperativa che gestisce la tendopoli - annuncia - se per quella data non sarà smantellata metteremo in atto tutte le azioni legali possibili e ci saranno altre azioni di protesta».



Di situazione "esplosiva alla Prandina" parlano i sindacati di polizia Sap e Coisp, che la paragonano a via Anelli: «...Il risultato della ghettizzazione con scontri tra africani armati di machete e coltelli...».



«Chiediamo un incontro urgente con il Questore per confrontarci. Il numero dei profughi è destinato a salire, le strategie del Dipartimento e del Governo sfuggono alla nostra comprensione» affermano i segretari provinciali Mirco Pesavento Sap e Loris Frison Coisp.

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Il Gazzettino