MARGHERA - «Per ora la forza la trovo nella preghiera. Soprattutto per lui». Shweta Saw è una donna forte. Mentre parla al telefono in sottofondo si...
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Da allora nessuna più telefonata, solo una snervante attesa, sperando che le condizioni di Pramod migliorino, dopo essere stato travolto da un’esplosione che gli ha procurato gravi ustioni. In Italia dal 2002, Pramod è il classico lavoratore che si è spaccato la schiena per dare un futuro alla sua famiglia. «Ci siamo sposato in India e nel 2011 e poi l’ho seguito in Italia. Dal 2002 Pramod ha sempre lavorato sodo», racconta Shweta. Anche lei non sente più suo marito dal 15 maggio. Al massimo lo ha potuto vedere sedato, in coma farmacologico, all’ospedale di Verona, dove è ricoverato da quasi due settimane ormai. L’ultimo che ha parlato con Pramod è stato il collega, Luca Mechelli, il primo a soccorrerlo. «Mi telefona per sapere come sta Pramod», racconta Shweta. Il calore degli amici del marito, i colleghi di lavoro. Danno forza. Non solo morale, ma anche concreta, considerando che è stata avviata una raccolta fondi per sostenere le spese necessarie a curare Pramod. «Un aiuto fondamentale. Stanno arrivando i primi aiuti che ci serviranno per superare questo difficile momento. Ringrazio tutti e continuo a pregare per Pramod», prosegue Shweta.
LA RACCOLTA FONDI
«Senza entrare nel merito della vicenda, della quale si occuperà la magistratura, noi amici di Pramod - hanno spiegato gli amici di Pramod - stiamo organizzando una raccolta fondi per aiutarlo. Avrà bisogno di cure mediche costose, riabilitazione e molto altro per poter riprendere a vivere. La sua famiglia ha bisogno di lui». Per ulteriori informazioni: aiutiamopramod@gmail.com. Per le donazioni: IBAN intestato a Pramod Saw IT64K06315144000000000816 Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino