PADOVA - Il successo conquistato da un esperimento a cui collabora un nutrito team di fisici padovani. Il mistero più affascinante della fisica è...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La scoperta è stata ottenuta dall’esperimento aLigo (advanced Laser Interferometer Gratitational-wave Observatory). I due interferometri di Ligo (strumenti che misurano la discrepanza nel cammino di due raggi di luce) avrebbero "visto" le onde gravitazionali generate dalla fusione di due buchi neri, uno con una massa 36 volte quella del Sole e uno di 29. Il gruppo padovano è composto dai ricercatori Gabriele Vedovato (data analysis), Livia Conti (squeezed light source & nonequilibrium thermal noise), Lisa Zangrando (computing) e Jean-Pierre Zendri (squeezed light source), tutti dell’INFN, e Marco Bazzan (squeezed light source), dell’Università del Bo. Completano il gruppo i padovani Claudia Lazzaro (post-docs, INFN, data analysis), Marco Vardaro (PhD student, Università, squeezed light source) e Tommaso Comellato (MSc student, Università).
I risultati confermermano a celebre equazione di campo di Einstein, che legava tra loro la velocità della luce, la forza gravitazionale e la geometria dello spazio-tempo, insomma una struttura dell’universo a 4 dimensioni, tre spaziali e una temporale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino