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UDINE - Omicidio di Udine, nella notte tra sabato 7 e domenica 8 maggio è stato fermato il vicino di casa della donna trovata morta nel pomeriggio di sabato nella sua abitazione. Vincenzo Paglialonga, pugliese di 41 anni residente da tempo a Udine, si trova in carcere in attesa della convalida del fermo. L'uomo era agli arresti domiciliari dopo un periodo di detenzione nel carcere di Pordenone. Lauretta Toffoli, classe 1948, originaria di Gruaro nel Veneziano è stata trovata morta nel suo appartamento con diverse ferite d'arma da taglio.
Cadavere in casa scoperto dal figlio
L'anziana è stata trovata morta nel suo appartamento, al secondo piano di una palazzina Ater, in via della Valle. A dare l'allarme, nel primo pomeriggio di ieri, è stato il figlio, che si era recato in visita alla madre. Secondo una ricostruzione, la donna è stata rinvenuta seminuda.
La precedente aggressione
Nel novembre 2019 l'anziana era stata aggredita dal figlio, che l'aveva accoltellata all'addome. L'uomo aveva poi chiamato il 112 ed era stato immediatamente arrestato con l'accusa di tentativo di omicidio: l'anno successivo, però, era stato assolto in quanto dichiarato incapace di intendere e di volere, come aveva stabilito una perizia psichiatrica.
La rapina 4 mesi fa
Vincenzo Paglialonga, l'uomo fermato come indiziato dell'omicidio della vicina di casa, Lauretta Toffoli, di 74 anni, aveva commesso una rapina nel palazzo dove risiedeva circa quattro mesi fa. In quell'occasione, l'uomo aveva minacciato con una scacciacani una vicina e le aveva sottratto portafogli e cellulare. Aveva poi nascosto la refurtiva in un appartamento attiguo, disabitato, in cui riusciva ad accedere attraverso la terrazza. Venne scoperto e arrestato dalla Squadra Volante della Questura ma, a causa delle sue gravi condizioni di salute, fu posto ai domiciliari, da cui evase pochi giorni più tardi. Venne individuato e arrestato nuovamente sempre dalla Polizia di Udine. A quel punto, l'Autorità Giudiziaria aveva disposto l'aggravamento con la custodia cautelare in carcere. Paglialonga ha trascorso circa tre mesi e mezzo nella casa circondariale di Pordenone, da dove è uscito venerdì pomeriggio, perché le sue condizioni si erano ulteriormente aggravate ed erano incompatibili con la detenzione. È tornato nella sua abitazione di Udine, agli arresti domiciliari, attorno alle 16, mentre il delitto di cui è accusato è avvenuto, secondo la stima del medico legale, tra l'una e le due di notte.
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