Olimpiadi Milano-Cortina, l'allarme del presidente del Coni Malagò: «Lavori in ritardo»

Malagò (a destra) con Pancalli, Zaia, Fontana, Ghedina e Sala
VENEZIA Giovanni Malagò arriverà a Venezia lunedì, per accogliere con Luca Zaia a Palazzo Balbi gli atleti olimpici e paralimpici veneti, reduci da Pechino...

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VENEZIA Giovanni Malagò arriverà a Venezia lunedì, per accogliere con Luca Zaia a Palazzo Balbi gli atleti olimpici e paralimpici veneti, reduci da Pechino 2022. L’evento si terrà in vista di Milano Cortina 2026. Ma già ieri i timori del presidente del Coni sono rimbalzati in Veneto e in Lombardia per i ritardi nei lavori legati alle Olimpiadi: «Il mondo dello sport è affettuosamente e realisticamente preoccupato».

LE STRUTTURE
Lo è pure la Regione, tanto da aver appena affidato al commissario alle infrastrutture Luigi Valerio Sant’Andrea (atteso a sua volta dopodomani con il sindaco Gianpietro Ghedina) anche la realizzazione della nuova pista da bob, in aggiunta alle varianti di Longarone e di Cortina. «Temo che questa cosa la dovrò ripetere spesso», ha detto Malagò al termine della Giunta nazionale del Comitato olimpico, evidentemente ricordando di averne parlato ancora in laguna alla presentazione delle iniziative culturali connesse ai Giochi. «Ci sono due tavoli – ha premesso – cioè un comitato organizzatore e un’agenzia. Il primo è diviso a metà tra sport e politica, l’agenzia è solo pubblica. Uno dei motivi per cui abbiamo vinto la candidatura nel 2019, è che il 92% delle strutture esistevano. Ma siamo ad aprile e dovremmo avere gli impianti pronti per il test event, invece eccoci qua». Fermi, ha lasciato intendere. Significativa la chiosa: «Gli impianti sono l’unica cosa che richiede il Cio, che non guarda più i dossier ma solo dove si fanno le gare. Gli enti locali si stanno occupando di determinati interventi per i cittadini, il problema è l’attuazione e i tempi per realizzare queste cose». Amministratore delegato della società Infrastrutture Milano-Cortina 2026, il commissario Sant’Andrea è stato incaricato di gestire con le procedure semplificate la progettazione e l’esecuzione di 8 interventi stradali e ferroviari fra Lombardia e Veneto, dov’è poi stata aggiunta anche la pista da bob “Eugenio Monti”. Ma in considerazione di questo nuovo allarme non è escluso che, a livello ministeriale, possa essere allungata la lista delle opere anche sportive su cui vanno esercitati i poteri speciali. 

LE VOCI


Un’altra questione che indispettisce Malagò è costituita poi dalle voci su un’uscita dell’amministratore delegato Vincenzo Novari dalla Fondazione Milano-Cortina 2026, incaricata di curare l’organizzazione, la promozione e la comunicazione degli appuntamenti sportivi e culturali. Nei giorni scorsi in particolare Repubblica aveva dato conto delle indiscrezioni secondo cui il manager non andrebbe oltre il prossimo consiglio di amministrazione del 6 aprile, in quanto non si sarebbe integrato nella macchina organizzativa, al punto che sarebbero già in lizza per la successione Michele Uva (Uefa), Alessandro Antonello (Inter), il veneto Alberto Baldan (ex Rinascente, già in corsa nel 2019) e Gianfranco Battisti (ex Ferrovie dello Stato). «Il Comitato organizzatore di Milano-Cortina ha due anime – ha ribattuto il presidente del Coni – come viene imposto dall’host city contract, firmato non solo dal mondo dello sport, ma anche dalle Regioni e dalle città che si sono aggiudicate la candidatura, insieme al sottosegretario con delega allo Sport dell’epoca, Giancarlo Giorgetti. Siamo stupiti che escano queste notizie in modo reiterato: ne ho parlato anche con il Cio».

 

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Il Gazzettino