Neonata tra i rifiuti, mail ai presidi: «Segnalate gravidanze sospette»

Neonata tra i rifiuti, mail ai presidi: «Segnalate gravidanze sospette»
MUSILE DI PIAVE - Fibrillazione tra i presidi delle scuole toscane per una e-mail nella quale si chiede loro di segnalare eventuali situazioni di gravidanza da parte delle...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MUSILE DI PIAVE - Fibrillazione tra i presidi delle scuole toscane per una e-mail nella quale si chiede loro di segnalare eventuali situazioni di gravidanza da parte delle studentesse. A rivelare la vicenda è il quotidiano "La Repubblica", ricostruendo che l'invito inviato con una e-mail riservata ai dirigenti da parte dell'ufficio scolastico regionale è da ricondurre ad un'inchiesta della procura di Venezia in seguito al ritrovamento del corpicino di una neonata senza vita, in un sacchetto, in una discarica di Musile di Piave lo scorso 4 novembre.


Le indagini avrebbero condotto a simili richieste a diversi soggetti, tra cui l'ufficio regionale scolastico della Toscana, chiedendo se nelle scuole di competenza «si siano verificato, da parte di studentesse, casi di abbandoni o assenze di rilievo o altre situazioni (interventi, ricoveri, ecc) che possano aver indotto a ritenere trattarsi di gravidanze (magari celate) nel primo caso oppure postumi da parto nel secondo». Alla sorpresa manifestata da alcuni presidi di fronte a tale richiesta l'ufficio scolastico regionale, confermando la riservatezza della comunicazione, ha spiegato che «non c'era alcuna volontà di raccogliere informazioni sulla vita delle studentesse». Anche dal Miur sarebbe emersa preoccupazione per la diffusione di circolari riservate, ma anche disappunto per le modalità ed il linguaggio usato nella richiesta.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino