Giorgia, asso del motocross a soli 13 anni... ed è più forte dei maschi

Giorgia Blasigh, 13enne di Fossò
Il binomio donne e motori, in fin dei conti, è un grande classico. Giorgia Blasigh, 13enne di Fossò, ha deciso di rivoltarlo completamente, e a modo suo. Gara dopo...

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Il binomio donne e motori, in fin dei conti, è un grande classico. Giorgia Blasigh, 13enne di Fossò, ha deciso di rivoltarlo completamente, e a modo suo. Gara dopo gara, si sta affermando come una delle promesse più allettanti del motocross italiano. Classe 2005, talento cristallino: tanto che i suoi coetanei (maschietti) in gara sono costretti a mangiare la polvere.




Papà Christian approva (e ci mancherebbe, da buon sfegatato di motociclismo per lui è un sogno che si realizza), mamma Alessia invece è un tantino più perplessa, perché comunque questo sport una certa componente di pericolo ce l'ha. Quando Giorgia corre in pista passa tutto: con la sua grinta riesce a far scorrere fiumi di adrenalina anche a chi la guarda. La scintilla è scattata quando aveva appena 8 anni, assistendo a una prova della Supermare cross sulla spiaggia di Bibione. Ed è stato amore a prima vista. «Ho visto un ragazzino che  per motivi tecnici non era partito subito - racconta - ma dopo un giro, è riuscito a recuperare e a doppiare tutti. La cosa mi ha entusiasmato». 
«Mi fa piacere condividere con lei la stessa passione», sorride sornione il papà, che ha un'attività a Dolo. Mamma, invece, ha imparato a capire il rapporto di Giorgia con le due ruote: «All'inizio credevo si trattasse di una passione passeggera, è pur sempre uno sport pericoloso - racconta - Quando ho capito che faceva sul serio mi sono adeguata, ora la seguo sapendo che è quello che ama fare. La famiglia deve fare gioco di squadra».
È anche piuttosto difficile non farsi coinvolgere e affascinare da una ragazzina di 35 chili che riesce a domare con tanta facilità una moto che ne pesa 65. 
GLI ALLENAMENTIGiorgia si allena quattro volte alla settimana nelle piste di Mantova o dell'Emilia, sullo sterrato, mentre su sabbia si sposta a Rosolina con qualche trasferta invernale in Sardegna ed estive in Belgio. «La scuola? Frequento la terza media in una scuola privata di Mestre e devo uscire a mezzogiorno per gli allenamenti, qualche problemino ce l'ho perché non tutti capiscono le mie necessità».
Quando non è in pista lavora a casa, con esercizi a corpo libero, perché la specialità che ha scelto è molto impegnativa fisicamente per la sua età: parliamo di gare su circuiti di 1,5 chilometri da percorrere 12, 13 volte in circa una ventina di minuti. «In gara sono tranquilla continua ma la fatica è soprattutto legata ai salti e alla concentrazione. Non ho paura di cadere, in allenamento lavoriamo molto sulla tecnica». Ma ci sarà qualcosa che le piace fare al di fuori della pista da motocross, no? «Sì, fare shopping con mia mamma».

PILOTA IN AZZURROGiorgia è stata indicata dalla federazione come pilota d'interesse nazionale' ed è stata anche convocata per gli stage della nazionale. «Ho vinto il titolo italiano al campionato internazionale supermare cross che si è svolto in cinque tappe: Rosolina, Fregene, Francavilla, in Calabria e Giardini di Naxos. Ho conquistato tre primi posti e due secondi e sì, ero l'unica ragazza». Giorgia ha partecipato anche al campionato italiano di motocross 85junior classi 2004/2005, è arrivata 19. (su 80) ma ben 16 di quelli che l'hanno preceduta il prossimo anno passeranno di categoria. Gareggia per il Motoclub 2B Racing di Dolo e per il Team Solarys di Arezzo, è seguita dall'allenatore Alex Zanni anche se chi l'allena costantemente è soprattutto il papà. Nel 2016 ha fatto parte della selezione nazionale che ha incontrato la Francia, anche lì, unica ragazza in mezzo a un gruppo di maschi. «È stata una soddisfazione importante poter rappresentare il proprio paese». Tramite il suo allenatore ha conosciuto e incontra negli allenamenti Marco Melandri, anche se quel motociclismo non le interessa. «I miei idoli? A parte Cairoli (vincitore di 9 titoli mondiali, ndr) ammiro Jorge Prado che a soli 17 anni è diventato campione del mondo». Il suo sogno nel cassetto, neanche a dirlo, è quello di diventare campionessa del mondo. E magari emulare Kiara Fontanesi, che da sei anni veste l'iride. Ma senza correre troppo, per quello c'è già la pista.
Lino Perini Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino