Il Patriarca: «San Marco e Venezia fragili, speriamo entri presto in funzione il Mose»

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VENEZIA - «La basilica di San Marco e la città vanno rispettate, custodite e mantenute come realtà vive, di popolo. Speriamo quindi che, con il concorso di tutti, anche certi strumenti, progettati e da tempo in fase di definizione, a questo punto possano entrare presto in funzione, e soprattutto funzionino bene». È il riferimento che il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, fa al progetto Mose, dopo la forte acqua alta abbattutasi su Venezia, che ha recato gravi danni all' interno della basilica marciana.


IL COMMENTO Venezia sommersa dall'acqua alta, aspettando il Mose che non c'è

 
L'avvio del funzionamento del sistema di dighe mobili, secondo Moraglia, consentirebbe «di ridare speranza alla città e non far venire meno la fiducia nelle istituzioni. Nel momento culminante dell'acqua alta - spiega il patriarca - sono andato a vedere direttamente sia lo stato della Basilica, raggiunta dall'acqua in più punti, sia della Piazza San Marco. E proprio percependo la gravità della situazione ho voluto raccomandare soprattutto le persone e la loro incolumità alla Madonna Nicopeia e al patrono san Marco» «In quei momenti - conclude - la basilica mi è sembrata l'immagine dell'intera città di Venezia nella sua congenita fragilità».
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Il Gazzettino