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CADONEGHE - Vlad Andrei Lacatus, il romeno di appena diciotto anni, è morto a causa di una overdose da metadone. È quanto emerso dall'autopsia eseguita sul corpo del giovane dal medico legale Rafi El Mazloum di Dolo. I polmoni del ragazzo presentavano diverse lesioni, ferite riconducibile ad una assunzione o di eroina o appunto di metadone. Tra sessanta giorni sarà reso noto anche il risultato degli esami tossicologici, che chiuderà di fatto l'indagine da parte del pubblico ministero Marco Brusegan. La Procura, nella mattinata di ieri, ha dato il nulla osta per la restituzione della salma alla famiglia.
I fatti
La notte tra lunedì e martedì della scorsa settimana Vlad Andrei l'ha trascorsa nella sua abitazione di Cadoneghe, dove ha ospitato un suo amico. Attorno alle 7 è stato trovato privo di sensi. Un'ambulanza del Suem 118 lo ha trasportato in ospedale a Padova e i medici, nel disperato tentativo di salvargli la vita, lo hanno sottoposto per mezz'ora all'Ecmo per ossigenargli il sangue. Ma non è servito a nulla. Il metadone aveva già compromesso i polmoni del diciottenne.
Il racconto
L'amico ha raccontato quanto era accaduto nelle ultime ore ai carabinieri della stazione di Cadoneghe. Ha spiegato che fra il tardo pomeriggio e la sera di lunedì erano fuori casa, che avrebbero fumato uno spinello e che Vlad avrebbe ricevuto una boccetta di metadone dal 23enne M.T., residente nella stessa palazzina. Il contenuto sempre stando a quanto dichiarato dall'amico agli inquirenti Vlad lo avrebbe ingerito la sera stessa, tornando poi a casa e accusando dei malesseri nella notte. Solo la mattina però la situazione è apparsa in tutta la sua gravità. Secondo l'amico poi Vlad non avrebbe mai fatto uso di sostanze stupefacenti, lunedì sera sarebbe stata la prima volta.
Il Gazzettino